ITALIA A UN BIVIO SUL “FINE VITA” CAPPATO (ASS.COSCIONI) E DJ FABO VS CODICE FASCISTA: IN CONSULTA L’ATTO FINALE (23 OTTOBRE)

Eutanasia, in 600 hanno contattato associazione coscioni dal 2015, ma l’Italia è solo 31° al mondo per libertà di autodeterminazione

● il 22 ottobre a Massa inizia invece il Processo a M. Welby e Cappato sul caso analogo di Davide Trentini

Piuttosto che essere assolto per un aiuto giudicato irrilevante, mentre è stato determinante, preferirei essere condannato. Altro sarebbe essere assolto per incostituzionalità del reato. Perché altrimenti si accetterebbe che solo chi è in grado di raggiungere la Svizzera può essere libero di scegliere. (Marco Cappato, dichiarazione resa nelle conclusioni del 17 gennaio 2018)

Il percorso del tema del fine vita in Italia si trova nei pressi del bivio più importante della sua storia: il prossimo 23 ottobre si terrà a Roma l’udienza a seguito di dubbio di costituzionalità sollevato dalla Corte di Assise di Milano nel processo a carico di Marco Cappato – uno dei leader dell’Associazione Luca Coscioni – davanti alla Corte Costituzionale. Una battaglia condotta insieme a Dj Fabo cui attraverso un’azione di disobbedienza civile offrì, su sua richiesta, assistenza al suicidio, contravvenendo l’art. 580 del Codice penale, denominato proprio “Istigazione o aiuto al suicidio”.

Un procedimento basato sulle indicazioni comprese da un codice risalente al periodo fascista, prima ancora della nascita della Costituzione, quando le libertà individuali non avevano vissuto la “primavera” dei diritti civili. Infatti, moltissimi articoli di quel codice sono stati poi aboliti per adeguare la nostra normativa penale allo spirito del tempo.

In difesa della libertà di autodeterminazione e della libertà di scelta, Cappato ora rischia fino a 12 anni di carcere. Dopo il suo atto di disobbedienza civile, è stato giudicato in primis dalla Corte di Assise di Milano (la difesa è coordinata dal segretario Ass. Coscioni Avv. Filomena Gallo con un collegio di difesa e studio composto dagli avvocati Francesco Di Paola, Massimo Rossi, Gian Domenico Caiazza, Vittorio Manes, Irene Pellizzone, Rocco Berardo, Stefano Bissaro), che ha emesso lo scorso febbraio una ordinanza di remissione alla Consulta per il giudizio di costituzionalità della norma.

Sarà chiamata a definire una volta per tutte se il reato di aiuto al suicidio è ancora conforme alla Costituzione italiana.

● QUI IL PROCESSO PUNTO PER PUNTO: https://www.associazionelucacoscioni.it/processo-marco-cappato-punto-punto/

22 OTTOBRE A MASSA IL PROCESSO “DAVIDE TRENTINI” – Cambiano i luoghi e alcuni dei protagonisti ma non la sostanza. Marco Cappato, questa volta insieme a Mina Welby rispettivamente Tesoriere e Co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, compariranno invece il giorno prima, il prossimo 22 ottobre, dinanzi alla Corte D’Assise di Massa per il primo atto del processo “Davide Trentini”. Anche in questo caso risponderanno per il reato di istigazione e aiuto al suicidio sotto forma di concorso fornito all’ex barista toscano. La morte di Davide Trentini avvenne per suicidio assistito il 13 aprile 2017 in una clinica svizzera, dove giunse grazie all’aiuto di Mina Welby, che lo accompagnò, e di Marco Cappato (sostegno economico).

● IL PROCESSO CONTRO MINA WELBY E MARCO CAPPATO https://www.associazionelucacoscioni.it/davide-trentini-sul-procedimento-mina-welby-marco-cappato/

➢ APPROFONDIMENTO IL FINE VITA IN ITALIA E NEL MONDO

ITALIA – Nel nostro paese in generale manca infatti una legge che preveda la legalizzazione dell’EUTANASIA, un tema fuori dalle agende del dibattito politico anche se alla Camera dei Deputati nel 2013 venerò consegnate circa 70 mila firme e una proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia. Oggi le firme, appena ri-consegnate al Pres. della Camera Roberto Fico, son diventate 130.000. Una proposta di legge che però in Parlamento non è mai stata discussa nemmeno un minuto

NEL MONDO – Secondo l’indice dello stato delle libertà elaborata per l’associazione Luca Coscioni dal prof. Andrea BOGGIO, docente alla Bryant University l’Italia è in grave ritardo rispetto lo scenario internazionale. In termini di libertà di autodeterminazione è TRENTUNESIMA su QUARANTASETTE paesi analizzati, dietro a realtà come Messico, Taiwan, Albania. Leader al mondo su questo tema sono Belgio, Olanda e Austria.

L’analisi è stata condotta ed elaborata attraverso uno studio su scala globale aggregato con metodo empirico basato sulle seguenti variabili:

• L'eutanasia passiva è lecita?

• L'eutanasia attiva è lecita?

• Il suicidio assistito dal medico è legale?

• Le Disposizione Anticipate di Trattamento sono applicabili?

• È necessario il consenso di un medico per rispettare la volontà di rifiutare l’accanimento terapeutico su un paziente?

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