DROGHE, ANCHE LA MAMMA DI FEDERICO ALDROVANDI NEL FRONTE NO-FONTANA: "LA TOLLERANZA ZERO HA FATTO TROPPE VITTIME, NO ALLA DELEGA AL MINISTRO DELLA FAMIGLIA"

Anche Patrizia Moretti, la mamma di Federico Aldrovandi, il 18enne ucciso a Ferrara nel 2005 al centro di una vicenda giudiziaria che ha portato all'arresto di quattro poliziotti per eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi, si unisce al corale appello rivolto da un numero sempre maggiore di associazioni competenti sul tema delle droghe al Premier Conte, per chiedere un cambio di strategia circa la probabile assegnazione della delega alle “Droghe” al Ministro Fontana.

Lo fa con un tweet, in cui sostiene: “La #tolleranzazero sul consumo di stupefacenti ha fatto troppi danni e vittime, e favorisce enormi guadagni illegali. @GiuseppeConteIT ci ripensi e non dia a Fontana la delega #SupportDontPunish

La probabile delega a Fontana sta scatenando numerose reazioni negative nell'ambiente politico- culturale a tutti i livelli. La tolleranza zero annunciata dallo stesso Ministro tra l'altro è giunta in concomitanza con la presentazione del nono “Libro bianco sulle droghe” presentato da Associazione Luca Coscioni e le altre associazioni del Cartello di Genova, che ha evidenziato una fortissima correlazione tra repressione e ingressi in carcere: circa un terzo degli attuali detenuti viene arrestato per l'articolo del Testo unico vigente sulle sostanze stupefacenti, il principale veicolo di ingresso nel sistema della giustizia italiana e nelle carceri.

Le fa eco Marco Perduca, ex senatore radicale e membro di giunta Associazione Luca Coscioni: “L'ignoranza uccide, sulla droga serve informazione. Dopo decenni di divieti politici e indifferenza mediatica occorre aprire un dibattito istituzionale e pubblico. La Conferenza nazionale “triennale”, per esempio, manca dal 2009. Senza una adeguata conoscenza del percorso interdisciplinare e transazionale in tema di droghe, il Ministro Fontana non potrà guidare le scelte di leggi e politiche italiane per la gestione di un fenomeno sociale e culturale nato ben prima del 2018. Quella della droga non è un’emergenza bensì un fenomeno strutturale e occorre affrontarla a tutto tondo con competenza, dedizione, visione e lungimiranza, partendo da soluzioni concrete, dall’ inserimento della riduzione del danno nei LEA, fino alla riorganizzazione dei servizi per le dipendenze, al riconoscimento delle azioni e dei servizi innovativi già realizzati e il loro adeguamento ai nuovi stili di consumo. Nel curriculum politico e istituzionale del Ministro Fontana non si rintraccia alcun interesse, figuriamoci le competenze, per il fenomeno della ‘droga’.

Fabio Miceli

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