IL PUNTO n. 677- Bis del 12 giugno 2018 di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)

IL PROBLEMA DEI MIGRANTI – IN QUESTI GIORNI DI PARTICOLARE ATTUALITA’ – E’ AL CENTRO DEL MIO NUOVO LIBRO – 260 pagine edizioni de “IL BORGHESE” – CHE POTETE RICHIEDERMI VIA MAIL
SEGUIRA’ NEL FINE SETTIMANA IL CONSUETO INVIO DE “IL PUNTO”.
E’ uscito in questi giorni questo mio nuovo libro per le “Edizioni del Borghese”. I lettori che lo desiderano potranno richiedermene direttamente una copia autografata al prezzo speciale di euro 16 (spese postali comprese rispetto al prezzo di copertinas di 18 euro) contattandomi via mail e comunicandomi l’indirizzo postale. (mail: marco.zacchera@libero.it)
Per acquisti oltre le cinque copie, riduzione ad euro 15 a copia.
Chi avesse piacere ad organizzare incontri di presentazione del libro mi contatti direttamente. Qui di seguito una breve presentazione del volume:

L’INTEGRAZIONE (IM)POSSIBILE?
Quello che non ci dicono su Islam, Africa ed immigrazione

…Mentre in Italia sull’uso improprio della parola “razzista” si montano settimane di polemiche (come per il caso recente del governatore lombardo Attilio Fontana) pochi sanno che in Sudafrica si sta discutendo un emendamento costituzionale con il quale – se approvato – si potranno espropriare i terreni ai bianchi senza indennizzo, ma anche a vantaggio dei cinesi che in Sudafrica per legge sono equiparati ai neri.
Un razzismo alla rovescia – ma concreto – di cui non parla nessuno, un esempio di quante poche informazioni si hanno in questo campo
Scrivendo queste note (e con il contributo di Paola Palma) ho cercato infatti di trasmettere – piacciano o meno – informazioni corrette, numeri certi, fatti documentati e poche opinioni.
Credo di conoscere bene la materia: i lettori de IL PUNTO sanno che ho passato tanti mesi della mia vita in Kenya e in Burundi, Uganda, Ruanda, Mozambico, Madagascar e in tanti altri paesi africani lavorando nel volontariato e toccando con mano tante situazioni disperate.
Nell’aprile del 1994 – ero appena stato eletto deputato – per circostanze davvero fortunate non ci ho lasciato la pelle durante una rivoluzione in Burundi.
Di immigrazione e integralismo islamico scrivevo già trent’anni fa quando nessuno ci pensava, ma stando in Africa si capiva chiaramente cosa sarebbe successo e puntualmente i disastri si sono verificati. Vi avviso subito (e lo documento nel libro) che senza sterzate decise purtroppo andrà sempre peggio.
Intendiamoci: credo davvero che sia preciso dovere di tutti aiutare il nostro prossimo: è un obbligo morale, cristiano e sociale, ma bisogna farlo con intelligenza, organizzazione, capacità e programmazione altrimenti non solo si finisce in un disastro, ma attecchisce anche la mala pianta della corruzione e dello sfruttamento alimentando rinnovato odio e razzismo.
Scopriamo insieme allora i numeri e i costi del fenomeno, la discriminazione nei fatti che avviene verso tanti italiani, le ipocrisie che ci stanno dietro, le ambiguità vaticane, cosa stia effettivamente succedendo in Sudafrica oppure quali divisioni stiano spaccando la Nigeria, ma anche quali rischi concreti porti in Italia la mafia nigeriana.
Denunciamo finalmente – dati alla mano – il vorace neo-colonialismo cinese che viene taciuto e sottovalutato, la schiavitù ancora oggi esistente nei paesi arabi e il moltiplicarsi dei musulmani in Europa con il rifiuto da parte di molti di loro ad accettare e condividere i principi costituzionali europei, così come è vergognoso il silenzio europeo sull’Eritrea e soprattutto sui disastri combinati nel mondo da troppe multinazionali senza scrupoli.
Si parla poco di tutti questi fattori, ma sono quelli che creano le cause che portano poi i poveracci a sbarcare disperati sulle nostre coste o a morire in mezzo al mare.
Ecco quindi che nel libro si lanciano una serie di proposte concrete e si propongono tutta una serie di dati statistici sconosciuti (perché spesso volutamente nascosti), così come un interessante sondaggio finale sull’umore degli italiani con dati, numeri, fatti, circostanze inoppugnabili.
Una informazione corretta e soprattutto documentata – anche se magari scomoda, anticonformista, sicuramente poco “buonista”– che però è necessaria per portarci a riflettere, un po’ come il medico che ha il dovere di dire la verità al proprio paziente e non raccontargli balle.
Una realtà che potrà essere a volte impietosa e crudele, ma che va conosciuta da chi è malato (come lo è la nostra società italiana ed europea) per almeno tentare le cure necessarie alla sua sopravvivenza…

Marco Zacchera

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