Così il sindaco Fabrizio Quarto, questa mattina, in apertura del suo intervento pronunciato in occasione della Festa dell’Unità Nazionale – Giorno delle Forze Armate, celebrata e organizzata dalla Civica Amministrazione.
Il corteo cittadino, dopo essersi formato in Piazza Garibaldi presso la casa comunale e aver attraversato Corso Italia, è giunto in Piazza Vittorio Emanuele per la deposizione di una corona di alloro al “Monumento ai Caduti”.
Erano presenti: una rappresentanza delle Forze Armate con in testa il comandante la Compagnia Carabinieri di Massafra, Nicola Saverio Leone e il comandante la Stazione Carabinieri Antonio Petrocca, militari del 16° Stormo dell’Aeronautica Militare; l'Associazione Carabinieri, la Sezione Combattenti e Reduci, la Sezione Invalidi e Mutilati di Guerra, l’A.N.P.I., l’ANMIL, la Società Operaia, i volontari della Croce Rossa Italiana e del M.A.S.C.I., una rappresentanza del Consorzio Guardie Giurate, la “Consulta delle Associazioni”, autorità civili, alunni degli Istituti “Mondelli” e “De Ruggeri”, degli Istituti Comprensivi “De Amicis – Manzoni”, “Pascoli – Andria” e “S.G. Bosco”, accompagnati da docenti e genitori.
La celebrazione Eucaristica, in memoria dei caduti, è stata presieduta da don Roger che, nel corso della sua apprezzata omelia, si è soffermato sull’unità e sul ricordo del 4 novembre, evidenziando come …sia difficile darsi al prossimo e come i “caduti” lo abbiano fatto, donando la loro vita per gli altri. Don Roger ha anche messo in evidenza come …oggi soffriamo la superficialità e come il Signore sia venuto per servire.
Il sindaco Fabrizio Quarto, rivolgendosi ai giovani presenti, ha detto che solo nell’ascolto del nostro passato e nel cliccare sulle pagine della storia possiamo comprendere la giusta strada per una vita all’insegna della convivenza civile e del rispetto.
“Ragazzi (ha continuato Quarto) sui vostri supporti informatici approfondite i temi della grande guerra, riflettete sulle sconfitte e su come, anche da queste, ci si è rialzati. La nostra capacità non deve risiedere nel vincere in ogni dove e a qualunque costo, ma nel buon vivere, con la consapevolezza di trarre ogni migliore insegnamento anche da una sconfitta. E’ importante sapersi rialzare. Un doveroso e immenso grazie (ha detto ancora il sindaco) va rivolto all’Esercito Italiano, alla Marina e all’Aeronautica Militare, all’Arma dei Carabinieri, alla Polizia di Stato, alla Guardia di Finanza, ai Vigili del Fuoco, alla Croce Rossa Italiana e alle Associazioni Combattentistiche e di Volontariato, per essere sempre pronte a qualsiasi emergenza. Estrarre da sotto un cumulo di macerie o di neve un essere umano in vita, ritengo non abbia una quantificabile gratitudine. Rappresenta una medaglia virtuale da esporre al fianco di un vero tricolore ricco di storia e di sacrificio.
Qualcuno pensa (ha concluso il sindaco) che demolendo i monumenti o i simboli si possa cancellare la storia. Niente di più assurdo. Il nostro passato è fatto di persone e di senso della Patria. La libertà è una esperienza costante, insidiata non solo dal potere, ma da azioni che non antepongono la convivenza civile. Teniamolo sempre a mente”.
Nella foto un momento della celebrazione.