CEFALONIA: il libro CEFALONIA, IO E LA MIA STORIA di Vincenzo di Michele E LE PROBLEMATICHE SULLA…CONTROVERSA VICENDA


di Massimo Filippini
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Il nostro Esercito ha i lucciconi agli occhi quando rievoca A MODO SUO la tragedia di Cefalonia causata dal criminoso ORDINE DI RESISTERE inviato al gen. Gandin com. te la div. 'Acqui' -SENZA una previa DICHIARAZIONE DI GUERRA ALLA GERMANIA- dal governo 'real – badogliano' al termine della sua fuga a Brindisi, con la ferale conseguenza di far fucilare come 'FRANCHI TIRATORI' i nostri UFFICIALI non più qualificabili 'PRIGIONIERI DI GUERRA' ma 'FRANCHI TIRATORI' ai sensi dell'allora vigente Convenzione di Ginevra.
Oggi in pieno 2017 si dà il caso che lo scrivente Massimo Filippini il cui Padre magg. Federico Com. te il Genio della Div. 'Acqui' fu fucilato il 25/9/1943, sia l'UNICO dei Figli dei Comandanti le varie UNITA' della Divisione ad essere ancora VIVENTE.
Ebbene, il nostro ineffabile Esercito -prontissimo ad accorrere al capezzale di Reduci quasi centenari ancora viventi- di tale particolare se ne frega per il semplice motivo che lo scrivente -lungi dall'aver accettato le sue BALLE sui fatti- ha accertato la VERITA' in anni e anni di studi e ricerche anche e soprattutto nella copiosa DOCUMENTAZIONE esistente nei suoi ARCHIVI dai quali quanto sostenuto dallo stesso nelle cerimonie e negli scritti UFFICIALI risulta COMPLETAMENTE SBUGIARDATO.
Tale comportamento replicato nel tempo ha portato ad un definitivo distacco ideale tra il sottoscritto e l'Esercito di cui DISGRAZIATAMENTE il proprio Padre fece parte e combattè venendo assassinato dai tedeschi le cui mani furono armate dai RESPONSABILI MILITARI dell'epoca i cui ATTUALI EPIGONI si ostinano a negare la VERITA'.
Una sorta di campana di vetro protegge quindi i primi unitamente agli attuali RESPONSABILI MILITARI i quali ad onta del loro apparente cordoglio per quanti perirono se ne fregano altamente del sottoscritto nei cui confronti hanno istituito una sorta di CONVENTIO AD EXCLUDENDUM da ogni loro attività (truffaldina) in merito ai fatti di Cefalonia.
Ciò ha avuto effetti deleteri anche tra gli storici e gli studiosi NON allineati alla 'vulgata' tradizionale i quali tuttavia se vogliono avere visibilità devono fingere di esserlo o quanto meno trattare i fatti senza …disturbare il manovratore pena l'esclusione dal circuito delle falsità e menzogne 'ufficiali' come dimostra il recente caso del libro CEFALONIA, IO E LA MIA STORIA di V. di Michele in cui l'autore inserisce -in maniera quasi impercettibile- suoi validi spunti critici sulla vicenda mescolati ad un'apparente accettazione della 'vulgata' creata dall'Esercito e sviluppata negli anni da una Sinistra nulla avente a che fare con i fatti mostrati in modo antistorico e falso dai maneggioni Militari.
Cosa significa infatti -come egli scrive- che la 'tragedia poteva essere evitata' se non che l'obbedienza all'Ordine di cedere le artmi pesanti ricevuto dal Comando dell'XI^ Armata di Atene da cui la 'Acqui' dipendeva era l'unico modo per salvarla dalla fine infausta che fece ?
Ovvero che ben lungi dall'essere stati tutti EROI -come si è fatto credere ab illo tempore- a Cefalonia vi fu -come scrive l'Autore- un gran numero di 'DISERTORI' che ad una morte certa preferirono la salvezza ?
E che altro significato possono avere le critiche al gen Gandin di 'aver permesso' che l'opera di pochi avesse la meglio sul volere di dodicimila uomini TUTT'ALTRO CHE DESIDEROSI DI MORIRE ad opera dell'Alleato di pochi giorni prima?
A queste più che condivisibili osservazioni fa riscontro la presentazione del libro all'Istituto S. GiuseppeCalasanzio di Roma con l'intervento dell'attuale com. te della div. Acqui gen. Antonio Vittiglio in cui -come risulta dalle cronache- si è parlato di altro ma non delle questioni sopra accennate perchè suscettibili, ovviamente. di diverse valutazioni .
Un libro pertanto che si potrebbe definire -con un immaginifico paragone- come 'un calcio al secchio e uno alla botte' ma che tutto sommato lascia il tempo che trova non essendo le critiche mosse alla rappresentazione 'canonica' dei fatti eccessivamente trasparenti e tali da suscitare repliche ex adverso. Meglio comunque di tanti libri apologetici del……NULLA la cui unica funzione -se cosi' può dirsi- è quella di accrescere la confusione sul retto apprendimento della vicenda da parte di una frastornata opinione pubblica in cui solo i più perspicaci stanno faricosamente rendendosi conto del colossale imbroglio consumato ai suoi danni.
Ciò mi ha indotto a scrivere all'Autore del libro il seguente post a proposito della presentazione dello stesso al Comune di Anzio il 16 pv. :
Egr. dr. di Michele, negli inviti -suoi e di altri- alle varie presentazioni del suo libro su Cefalonia -da lei gentilmente inviatomi- manca sempre il cognome che mi onoro di portare.
E' quello del figlio, anzi dell'Orfano, del magg. Federico Filippini Comandante il genio della div. 'Acqui' fucilato a Cefalonia dai tedeschi come 'Franco Tiratore' il 25/9/1943 ed 'UNICO VIVENTE dei Figli di tutti i Comandanti delle varie Unità componenti la Div. 'Acqui' .
Il gen. Gandin infatti non aveva figli come il Com. te del 317^ ftr Col. Ezio Ricci mentre dei due figli Franco ed Antonio del t. Col. Ernesto Cessari com. te il 17^ ftr il primo -Franco- venne assassinato dai partigiani 'titini' come descrisse Lionello Rossi Kobau nel suo 'Prigioniero di Tito' 1945-46 (Mursia ed. Milano 2001) ed il secondo Antonio è anch'esso scomparso.
Lo stesso dicasi per l'ing. Mario Gherzi morto di recente e figlio del gen. Edoardo Gherzi, Vice com. te della divisione e per la figlia Paola del col. Mario Romagnoli com. te il 33^ rgt Art. e con ciò la rassegna dei Figli 'sopravvissuti' dei Comandanti i vari Reparti della Div. 'Acqui' è …terminata.
Non ho menzionato i RR. CC, i Finanzieri e i Reparti della Regia Marina per non appesantire eccessivamente la narrazione e perchè NON APPARTENENTI MA SOLO AGGREGATI ALLA DIVISIONE.
Ciò premesso NON le nascondo il mio desiderio di partecipare all' evento commemorativo di Anzio del prossimo 16 giugno per aggiungere ad esso qualche parola non solo come semplice ospite ma nella mia qualità di UNICO FIGLIO SUPERSTITE DEI COMANDANTI DELLA DIV. 'ACQUI' che -come ella sa bene- ha scoperto la Verità sui fatti assai simile a quella da lei riportata nel suo pregiato libro.
Credo di meritarlo per quanto ho fatto e…farò per i poveri Morti della 'Acqui' traditi da un Re e da un Governo infami che non esitarono a gettarli nelle fauci dei tedeschi pur di salvare la propria pelle.

In attesa di una sua gentile risposta le invio i migliori saluti
avv. Massimo Filippini
ORFANO DI UN MARTIRE DI CEFALONIA

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