«Il recente scioglimento, tra gli altri municipi calabresi, del Comune di Gioia Tauro dimostra la fondatezza delle perplessità sulla gestione dell'ente che più volte avevamo espresso alla Prefettura di Reggio Calabria, esercitando un ruolo di vigilanza in favore della democrazia». Lo affermano in una nota i parlamentari 5stelle della Calabria Dalila Nesci, Paolo Parentela, Nicola Morra e Federica Dieni, che aggiungono: «Allora eravamo stati accusati, come al solito, di produrre sterili polemiche, mentre puntavamo l'attenzione su verifiche necessarie a garantire l'imparzialità della pubblica amministrazione. Oggi i fatti ci danno ragione. Si chiude, dunque, una brutta pagina per Gioia Tauro, luogo strategico per lo sviluppo sostenibile dell'intera regione». «Le diverse forze sane della città – proseguono i parlamentari 5stelle – dovranno agire, sul piano politico e sociale, per consentire alla comunità gioiese di vincere l'oppressione mafiosa. Lo Stato dovrà fare la parte più importante, intensificando i controlli e investendo risorse per il lavoro e la cultura della legalità, sul territorio divulgata con esempi concreti, pur tra continui ostacoli e tentativi di delegittimazione». «Il Movimento 5stelle – sottolineano i parlamentari – si propone di essere lo strumento politico per aggregare le energie migliori di Gioia Tauro, a prescindere dal momento elettorale, ora rinviato». «Anche la vicenda della realizzazione dell'ospedale nuovo della Piana – concludono Nesci, Parentela, Morra e Dieni – dovrà essere chiarita in dettaglio, al di là delle vaghe informazioni rese da Franco Pacenza, per la sanità delegato del governatore Mario Oliverio. Tutta l'area della Piana, come quella della Sibaritide e del Vibonese, ha bisogno di risposte certe sui servizi fondamentali, a partire da quelli sanitari. La 'ndrangheta cresce se intravede possibilità di affari e situazioni di abbandono e incertezza».