Lunedi 23 aprile le Iene hanno mandato in onda un servizio interamente dedicato al rifiuto del sacerdote palermitano don Alessandro Minutella di riconoscere Papa Francesco quale capo della chiesa Cattolica
Lunedi 23 aprile le Iene hanno mandato in onda un servizio interamente dedicato al rifiuto del sacerdote palermitano don Alessandro Minutella di riconoscere Papa Francesco quale capo della chiesa Cattolica. L'intervista carpita con telecamera nascosta (dettaglio che la dice lunga sul modo di lavorare delle Iene) è stata fatta passare per uno scoop. Peccato che la notizia sensazionale non c'è stata semplicemente perchè il primo a rifiutare di indossare i panni di Pontefice, è stato Bergoglio in persona. La serie di gesti che ha ostentato ai fedeli e ai media per ribadire il suo non essere Papa sono impressionanti. Il primo gesto dirompente l'ha compiuto appena eletto, ancora all'interno della Cappella Sistina dove l'atto di omaggio da parte dei cardinali Papa Francesco lo ha ricevuto stando in piedi e senza sedersi sul seggio che era stato preparato davanti all'altare. Il giorno successivo all'elezione, ha voluto comunicare al mondo di aver scelto come residenza, non gli alloggi vaticani, ma il laico refettorio Santa Marta. Successivamente si è rifiutato di portare la croce d'oro e le scarpe rosse con cui erano soliti apparire in pubblico i papi predecessori. Ma l'indizio, o meglio la prova inconfutabile che Bergoglio non si reputa Papa, è il martellante refrain “Sono il vescovo di Roma”, titolo con cui ama fregiarsi quando incontra i rappresentanti delle altre religioni. Ha dunque senso che il vescovo di Palermo, Lorefice abbia punito don Alessandro (sicuramente su “suggerimento” di Bergoglio) con la cacciata dalla parrocchia per lesa maestà all'intoccabile, quando è lo stesso uomo veduto dalla fine del mondo a manifestare profonda irritazione per il ruolo di vicario di Cristo?
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