IL PUNTO N. 625 DEL 21 APRILE 2017 di Marco Zacchera (marco.zacchera@libero.it)

info e numeri arretrati www.marcozacchera.it

SOMMARIO: IMMIGRAZIONE – TERRORE SUL TRENO – IL REGIME DI ERDOGAN – DIVERSAMENTE MORTI – SALVARE IL LATINO

Approfondimento:

IMMIGRAZIONE E RAPPORTI TRA CRISTIANESIMO E ISLAM

SARA’ INTERESSANTE ASCOLTARE SU QUESTI TEMI ANCHE LA TESTIMONIANZA DI MAGDI CRISTIANO ALLAM SABATO 22 APRILE ALLE ORE 18 PRESSO IL SALONE DI PALAZZO FLAIM A VERBANIA INTRA IN UNA CONFERENZA-DIBATTITO DA ME MODERATA E DURANTE LA QUALE VERRA’ ANCHE PRESENTATO IL SUO RECENTE LLIBRO “IO E ORIANA” SUI SUOI RAPPORTI CON ORIANA FALLACI. (ingresso libero)

CHI LO DESIDERA PUO’ SUCCESSIVAMENTE PARTECIPARE A UNA CENA, CONTATTANDOMI DIRETTAMENTE PER LA PRENOTAZIONE

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Ho ricevuto molti commenti al mio approfondimento della scorsa settimana e vorrei continuare il ragionamento.

I lettori sottolineano la crescente “islamizzazione” dell’Europa e mi pongono la questione del come ci si possa opporre.

Premesso che se mi considero cristiano non posso ipotizzare soluzioni violente e che è proprio del Vangelo il concetto dell’accoglienza e del necessario amore verso il prossimo soprattutto se in difficoltà, il problema è che non è certo la Chiesa ma i Governi che devono prendere azioni politiche concrete per il contenimento del fenomeno ad iniziare, evidentemente, dal non favorire una immigrazione islamica caotica ed indiscriminata.

Se ogni sera la TV parla e mostra salvataggi al largo della Libia (siamo arrivati ad interventi “su richiesta” di ONG a sole 6 miglia dalla costa libica, ovvero a 10 km dall’Africa quando l’Italia è a CENTINAIA di chilometri distante) si crea un costante incentivo mediatico a prendere il mare moltiplicando così il business dei trafficanti di carne umana.

Dietro ci sono infatti anche colossali traffici lerci che non si vogliono stroncare, mentre se si decidesse – con adeguato preannuncio – a Non soccorrere più profughi se non vicino alle coste italiane il fenomeno avrebbe subito una netta diminuzione anche perché già oggi le migliaia di morti in mare sottolineano come questa politica di accoglienza non funziona in mare e poi a terra.

Il secondo passo politico potrebbe essere la DISTRUZIONE DEI NATANTI A TERRA utili per il trasporto, si fece così in Albania e si dovrebbe fare così anche in Libia.

Credo però che l’Europa dovrebbe però soprattutto SELEZIONARE ALLA FONTE i migranti privilegiando quelli politici rispetto a quelli economici, semplificando le procedure per i primi e contingentando i secondi.

Non vedrei poi nulla di male nello stabilire canali preferenziali con alcuni paesi per il rispetto di adeguate procedure di identificazione e con periodi di preparazione alla partenza verso l’Europa.

Se ci si vuole organizzare tutto è possibile, se continua il caos attuale (spesso incentivato) i primi a pagare sono i poveri migranti.

Circa invece l’aspetto religioso credo che i cristiani che si considerino veramente tali dovrebbero innanzitutto AIUTARE I CRISTIANI PROFUGHI anche e soprattutto nei luoghi dove vengono discriminati ed oppressi. Perché non deve rafforzarsi uno spirito di autentica condivisione e di aiuto verso le popolazioni cristiane a rischio di estinzioni in Siria, in Iraq, in Egitto, nell’Africa Sahariana?

Perché anche la cooperazione italiana non agisce prioritariamente in questo senso?

I cristiani anche su questo devono fare sentire la loro voce ed avrebbero mille modi di influenzare la pubblica opinione e i governanti d’Europa.

Il primo modo di aiutare queste comunità oppresse è farlo direttamente, perché possano riprendere a vivere là dove hanno vissuto per millenni.

Per esempio personalmente collaboro con l’Associazione AIUTO ALLA CHIESA CHE SOFFRE ( Banca Prossima – IBAN: IT67 L033 5901 6001 0000 0077 352) una organizzazione seria e capillare operante dal 1947 e che da decenni parla poco e fa molto nell’interesse dei nostri fratelli perseguitati e dei loro sacerdoti. Io non odio nessuno, non discrimino alcuno, ma nessuno mi può impedire di aiutare chi si trovi in difficoltà. Tra tante chiacchiere, chi è di buona volontà dia una mano concreta.

FOLLIE IMPUNITE

Domenica scorsa è avvenuto in Piemonte un episodio particolarmente grave.

Una decina di ragazzi extracomunitari di Torino hanno organizzato per Pasqua una gita in Liguria, mettendo in giro la voce sui social. Diventati sessanta, compresi alcuni loro coetanei italiani, già andando la mattina verso il mare hanno insudiciato e danneggiato le carrozze del treno. Durante la giornata molti di loro si sono ubriacati e drogati, e al ritorno – e si sapeva benissimo che treno avrebbero preso – nessuno è intervenuto per calmarli e hanno di fatto preso in ostaggio i viaggiatori tra sedili divelti, vetri in frantumi, mani addosso alle ragazze. Il capotreno, disperato, ha fatto fermare il convoglio a Cengio (Savona) e chiamato i Carabinieri che hanno iniziato ad identificare le persone poi – sovrastati di numero – li hanno lasciati andare senza prendere provvedimenti., Nessuno ha intanto predisposto qualsiasi misura mentre il povero capotreno chiedeva invano soccorsi e intimava di scendere ai vandali senza biglietto, ovviamente non è sceso nessuno. Dopo un’ora il treno è ripartito arrivando fino a Carmagnola dove è stato tirato per gioco il freno di emergenza bloccando la linea. Si è proseguito con oltre un’ora e mezza di ritardo tra bambini che piangevano, gente terrorizzata barricata nei vagoni, un anziano in crisi glicemica perché senza iniezione di insulina.

A Torino Porta Nuova il treno era atteso dalla polizia ferroviaria (quattro gatti) ma invano: i vandali sono fuggiti tra i binari e sono spariti tutti, salvo quattro presi solo perché erano troppo sballati” per fuggire.

Non è la prima volta che il branco si comporta in questa maniera ma regolarmente tutti restano impuniti.

Domenica c’era tutto il tempo per organizzare un adeguato servizio d’ordine, intercettare e almeno identificare i teppisti, ma nessuno lo ha fatto mentre decine di passeggeri sono stati terrorizzati per ore, eppure LA STAMPA – è un esempio – si è guardata bene dal segnalare come la gran parte di quei delinquenti fossero magrebini di incerta provenienza, forse perché non è “politicamente corretto” spiegare questo ai lettori piemontesi.

Ma è possibile questa impunità in un paese civile, nell’ assordante silenzio di quasi tutti i media e delle maggiori TV? Sarebbero possibili queste cose in Svizzera, in Germania, in Francia o in Nord Europa ma anche negli USA, in Cina, in Giappone o in tanti altri paesi dove c’è un minimo di ordine e di organizzazione?

Queste vicende sono intollerabili eppure quotidiane, minano nel profondo i sentimenti dei cittadini, la credibilità dello Stato e creano davvero odio, insofferenze, divisioni razziali…Ma nessuno alza la voce chiedendo per esempio il conto ai responsabili politici delle Forze dell’Ordine che sono costrette a tollerare di tutto.

SILENZIO SULLA TURCHIA

Non so se abbiate colto il disacco dei politici e dei media per quanto sta avvenendo in Turchia. Già l’anno scorso avevamo assistito ad uno stranissimo pseudo-golpe finito prima ancora di cominciare, ma con l’immediato arresto di decine di migliaia di oppositori di Erdogan che – da buon padre-padrone – ha così eliminato giudici, giornalisti, professori, militari scomodi ed aveva ora organizzato un referendum per – in pratica – farsi proclamare dittatore.

Un referendum condotto con ben poca trasparenza e che lo ha comunque visto perdente in tutte le grandi città, soprattutto là ove era possibile un minimo di controllo elettorale.

Un referendum dall’esito che sembrava scontato è invece così comunque finito come esito sul filo del rasoio e questo nonostante il capillare controllo dei media, della polizia, dei giudici, delle forze armate e del potere locale soprattutto nelle campagne dove, infatti, Erdogan ha vinto.

Gli ispettori OSCE – gli unici che hanno potuto verificare qualcosa – hanno parlato apertamente di brogli, ma davanti a questa offesa alla democrazia avete forse visto o sentito l’Europa sollevare proteste, al di là di qualche belato di circostanza?

Praticamente nulla, a cominciare dal silenzio della ineffabile ministra Mogherini che pur dovrebbe curarne gli “affari esteri”.

Tutto ciò perchè Bruxelles si è legata mani e piedi al regime turco da cui viene ricattata e a cui – in cambio di un mucchio di soldi, gli stessi però negati all’ Italia – ha “delegato” il problema dei migranti del quadrante sud-est e quindi il regime di Erdogan va tenuto in piedi.

Ennesima figuraccia europea, ennesima contraddizione per una UE allo sfascio mentre per quanto riguarda più specificatamente l’Italia l’arresto e la detenzione di Raffaele Del Grande – un nostro reporter e giornalista in galera da settimane senza neppure una imputazione – non ha suscitato grande scandalo, salvo ora qualche tardiva presa di posizione.

D'altronde dopo le prese in giro dell’India (ricordate il caso Marò?) o dell’Egitto (caso Regeni) a prendere sberle, come Italia, ci siamo purtroppo ormai abituati.

I MORTI SIRIANI “DIVERSAMENTE CATTIVI”

I morti sono tutti degni di rispetto, ma anche la mattanza che continua in Siria sottolinea come – a seconda delle volontà politiche e del potere mediatico – ci siano morti “buoni” o “cattivi”.

E’ ben strano che proprio quando Assad ha “rischiato” di vincere la guerra civile con l’aiuto russo (e la tolleranza europea che sulla propria pelle ha scoperto l’ ISIS, allevato da incredibili miopie americane) ecco saltar fuori il più crudele ma assurdo ed inutile attacco chimico imputato al dittatore di Damasco e – grazie ad alcuni video – pronto a sconvolgere la ” buona coscienza” del mondo.

Passa una settimana e i ribelli attaccano un convoglio umanitario di siriani “amici” di Assad facendo una strage, ma stavolta nessuno si scompone, anzi, chi abbia commissionato l’eccidio neppure viene citato. Così come nessuno – o quasi – sottolinei ad esempio che i cristiani in Siria erano liberi di professare la loro religione, ma dove sono arrivati i ribelli sono stati sterminati e fatti fuggire.

Allo stesso modo nessuno si è posto il problema morale di chi fossero veramente le 90 (?) persone morte nel sottosuolo dell’Afghanistan solo perché fosse testata la “superbomba” di Trump, e chissà se erano davvero tutti “terroristi”.

L’influenza dei media sulla già scarsa coscienza del mondo è spaventosa, lascia impronte indelebili sull’ opinione pubblica che poi “tifa” per sentito dire: una sconcertante e crudele verità.

SALVIAMO IL LATINO

Mi sottolinea un lettore di Rimini che se qualche volta ci si mobilita per salvare Pompei o le altre tracce storiche dei secoli passati nessuno considera le conseguenze della sparizione degli studi classici e in particolare dello studio del latino, una lingua che comunque ha rappresentato per millenni la nostra civiltà.

Più nessun inserimento nei programmi della scuola media, solo il 6.6% degli studenti che al liceo classico ne hanno una sommaria conoscenza, materia considerata solo facoltativa al liceo scientifico. Che fare? Forse tentare di reinserire nuovamente qualche elemento di base nella scuole medie, come tentativo per dotare i ragazzi almeno di un minimo di incremento culturale.

Chi è interessato a queste questioni contatti il prof. Romano Nicolini, tel. 339 8412017 – email: renico@tin.it

UN SALUTO E BUONA SETTIMANA A TUTTI
MARCO ZACCHERA

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