BIOTESTAMENTO / ASS. COSCIONI: "PASSO AVANTI IMPORTANTE VERSO RISPETTO VOLONTA’ PAZIENTE, MA ATTENTI ALLE TRAPPOLE"


Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica

Oltre un anno dopo l'avvio della discussione sul testamento biologico, questa mattina la Camera ha approvato l'articolo 1 ed 1-bis della legge.

La parte di testo finora approvato dall'Aula recepisce nostre tre richieste fondamentali, che sono incluse anche nella “Carta dei medici” e degli operatori sanitari (primo firmatario Mario Riccio, anestesista di Piergiorgio Welby), che ha superato i 1.000 medici firmatari da tutta Italia.

1- “Nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata“, proprio come previsto dalla Costituzione

2- Nutrizione e idratazione artificiali sono incluse tra i trattamenti sanitari, e quindi possono essere interrotte su richiesta del paziente

3- Il medico ha la facoltà di praticare la sedazione continua profonda (anche se, su questo punto, meglio sarebbe prevedere un obbligo esplicito in caso di richiesta del paziente).

Si tratta dunque sicuramente di un passo in avanti fondamentale verso il rispetto delle volontà dei pazienti. Come Associazione Luca Coscioni vogliamo però mettere in guardia anche dalle potenziali trappole nell’effettiva applicazione della legge per come è ora formulata.

La questione dell'obiezione di coscienza per il medico – che, a differenza di quella prevista dalla legge 194 sull'interruzione di gravidanza, deve comunque essere dichiarata caso per caso e non a priori – è stata di fatto stata inserita, anche se controbilanciata dal nuovo comma 9 art.1: “Ogni struttura sanitaria pubblica o privata garantisce con proprie modalità organizzative la piena e corretta attuazione dei princìpi di cui alla presente legge“.

Altri possibili appigli per il boicottaggio della legge sono i riferimenti alla “deontologia professionale” del medico (che non dovrebbe in alcun modo intaccare il diritto all'autodeterminazione del paziente) e all’assistenza psicologica per chi chiede l'interruzione delle terapie (con il rischio di ritardi ingiustificati nel rispetto delle volontà del paziente). Su questi ed altri aspetti, sarà necessario trovare al Senato formulazioni meno ambigue.

Fabio Miceli
Havas PR Milan

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