Sicilia. Crocetta:”La verità  sui Trinacria bond”

Palermo, 7 mar. “Quando nel 2012 mi sono candidato, la Regione oltre ad avere
un consuntivo di bilancio di meno due miliardi di euro, aveva un debito nei
confronti delle imprese di circa due miliardi e settecento milioni di euro.
Di fronte a una situazione che ci stava portando al crack, al blocco totale
dell'economia e al fallimento delle imprese, in quel momento non vedevo altra
soluzione che quella di vincolare gli immobili della Regione per emettere
titoli di pagamento – che ovviamente non avrebbero mai potuto coprire tutto il
debito – attraverso il vincolo di tutto il patrimonio immobiliare della
Regione. Avevamo calcolato con quella operazione di emettere titoli di
pagamento per circa 700milioni di euro, anche perchè negli anni, una parte
notevole del patrimonio della Regione era stato venduto attraverso l'operazione
Spi. In pratica, avremmo dovuto vincolare i beni rimasti di proprietà della
Regione, per garantire il pagamento dei debiti nei confronti dei privati. Dal
2014 la situazione è radicalmente cambiata, poiché lo Stato ha concesso mutui
statali per circa due miliardi e settecento milioni, che ci hanno permesso di
pagare i debiti con i creditori, che stiamo continuando regolarmente a pagare.
L'operazione Trinacria bond, quindi, è stata superata attraverso un'azione
virtuosa che ha aumentato il nostro livello di indebitamento nei confronti
dello Stato, ma non nei confronti dei privati e ci ha consentito di mantenere
la titolarità dei beni immobiliari della Regione, garantendo alle imprese la
possibilità di essere pagate.
I trinacra bond non sono stati fatti perchè non più necessari, in relazione
anche al nuovo accordo con lo Stato che ci ha dato la possibilità di avere un
miliardo e 650milioni in più di entrate correnti.
La realtà è cambiata, non è più quella del 2012.
La politica è un divenire, oggi la Regione ha un bilancio risanato, paga i
debiti, ha trovato le risorse per gli investimenti attraverso il Patto per il
sud di 2miliari 320milioni, con 750milioni di euro del Fsc che non sono più
destinati alla spesa corrente, ma anch'essi agli investimenti, con la nuova
programmazione europea che permette di avviare un nuovo piano di interventi.
Tutto qui.
Attuare una misura quando non è più necessaria, sarebbe assurdo”. Lo dice il
presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.

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