IL PUNTO n. 616 del 17 febbraio 2017 di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)

SOMMARIO: CRISI EUROPEA, FOLLIA ITALIANA – IPOCRISIE – DESTRE A CONGRESSO – GLI SMEMORATI (FAZIOSI) DELLA CASA DELLA RESISTENZA

Credo che serva davvero maggiore serietà. Mentre l’ Europa purtroppo va in pezzi in Italia tutto si ferma per la crisi interna del PD corresponsabile diretto di aver portato lo Stato allo sfacelo (leggete i dati pubblicati più sotto!) ma dove i problemi da prima pagina sembrano essere soprattutto le intercettazione degli amici della Raggi.

Non c’è minimamente una correlazione tra la gravità e le urgenze dei problemi, lo studio delle necessarie soluzioni e i gossip su cose minimali, pur che servano a distrarre la gente.

Tutto trasuda ipocrisia, dalle medaglie negate alla gestione asfissiante della stampa, della cultura, delle notizie, delle idee.

Serve una vera, nuova “resistenza” e intanto c'è la necessità almeno morale di documentare i fatti e le responsabilità, perché restino nella memoria collettiva…

DECLINO EUROPEO, FOLLIE ITALIANE

Il concetto di Unione Europa sta progressivamente declinando, sommersa dai guai dell’Euro, dalla burocrazia comunitaria e dalle memoria corta degli europei.

Era una delle poche cose positive costruite dalla mia generazione e finchè avrò voce non potrò che continuare ad essere europeista convinto perché ho vissuto i decenni dell’odio e dei muri, delle contrapposizioni e – se non delle guerre – sicuramente del dopoguerra.

La prima volta che mi ha fermato la polizia dimostravo contro la brutale repressione comunista in Cecoslovacchia, ma alla fine anche l’Europa dell’Est ha abbattuto i suoi muri. Ora distruggiamo un’ Idea per questioni economiche, si getta via una concezione alta di stare insieme nonostante gusti, idee, problemi, lingue, religioni diverse e la si mortifica perché prima di tutto contano il maledetto denaro e le speculazioni di chi ci sta dietro.

E’ evidente che l’Euro ha portato vantaggi, ma ha anche creato problemi soprattutto perché si è voluto espanderlo troppo velocemente con paesi che ne hanno anche approfittato raccontando frottole sui loro conti pubblici, ed ora non sono in grado di mantenere le promesse. Una crisi che nasce anche dal fatto che non si era previsto un lungo periodo di crisi economica, con un sistema euro quindi da riformare, non con un’Europa da distruggere!.

Ma tutto, in Europa, sembra crescere per dividere e non per unire anche perché – ED E’ QUESTA LA COSA PIU’ GRAVE – sembra che la gente abbia rinunciato all’ “anima” europea che non sono solo gli “euri” ma l’identità del nostro continente, la fierezza, la volontà di andare oltre i confini e di ricordare, difendere, onorare la propria storia e i principi fondanti di una Unione che vacilla. Una Europa Unita delle Patrie e della Nazioni, con l’orgoglio di essere europei, ideali lontani anni-luce dai traffichini e burocrati di Bruxelles. Come coniugare il concetto di Europa abbandonando l’Italia e la Grecia ai loro problemi di immigrazione, oppure togliendo perfino la crocetta “cristiana” dallo stemma del Real Madrid (solo perché non si vogliono turbare gli sponsor arabi del club), oppure non capire l’importanza di politiche europee “vere” di difesa comune e di identità?

Credo che gli europei debbano ragionare sui principi fondatori, non con la melassa dei buonismi ma con il ragionamento e il confronto iniziando – per esempio – ad eleggere direttamente il Presidente della UE e il suo governo che a quel punto dovrà per forza tener conto delle volontà dei cittadini.

…E POI CI SI LAMENTA DELL’EVASIONE…

Non è solo colpa delle politiche monetarie dell’Unione Europea se l’Italia va male anzi sarebbe ora che ci assumessimo lealmente le nostre responsabilità nazionali.

In fondo ci si chiede solo di rispettare i patti, ma mentre ci si lamenta con Bruxelles si fa finta di dimenticare le enormi responsabilità politiche che ci appesantiscono.

Tre episodi che solo questa settimana hanno contraddistinto le nostre scriteriate e demagogiche scelte economiche:

= Il Parlamento ha approvato il decreto salvabanche con voto di fiducia, ma il governo NON ha voluto che fossero resi pubblici i nomi dei più importanti debitori che hanno portate al collasso quegli istituti. In un paese dove la privacy è una burletta questa OMERTA’ la dice lunga, soprattutto per MONTE DEI PASCHI DI SIENA, da decenni “pronta cassa” per amministrazioni & personaggi legati al PD.

Ogni italiano pagherà ora 350 euro per pagare i debiti di qualcuno e neppure può sapere chi siano i debitori: è una assurdità e ingiustizia folle!

= Pochissimi avranno letto (perché non se ne è volutamente parlato) della audizione parlamentare del responsabile delle esazioni fiscali in SICILIA, dove si sono accumulati CREDITI NON INCASSATI dell’erario, in un decennio, per 530 miliardi di euro, ovvero molti di più di quanti ne pretende l’Europa per l’ok ai nostri conti pubblici. Di questi crediti oltre la metà sono ormai inesigibili perché prescritti.

Nel 2015 su 50,3 miliardi da incassare nella regione ne sono stati incassati solo 400 milioni, ovvero solo l’8% del totale. Amministrazioni che non collaborano, deficienze varie di struttura, omertà diffuse…insomma non c'è volontà di pagare ma soprattutto DI FAR PAGARE. I responsabili di questi uffici dovrebbero o no essere perseguiti per legge o allontanati per manifesta collusione o incapacità? I Magistrati, le Forze dell’Ordine, il ministro non vedono, non sanno, hanno preso decisioni concrete? NO.

Solo il recupero dei crediti fiscali di un anno in Sicilia comporterebbe un introito superiore al costo della ricostruzione delle zone terremotate!

= Viene intanto diffuso un dato certo, inequivocabile e certificato: durante il governo Renzi (dal 17.2.2014 al 7.12.2016 ovvero due anni, nove mesi e 20 giorni) il deficit dello stato è aumentato di oltre 310 miliardi di euro nonostante i tassi finanziari al minimo storico, la asserita “ripresina” e il costo del petrolio ai minimi storici. Deficit non destinato alla crescita ma a pagare le spese correnti, alla faccia del “nuovo che avanza” e di quintali di balle, promesse e chiacchiere in quantità.

Come possiamo pensare che l'Europa creda alle promesse italiane se non vengono mai rispettate e con un ministro dell' economia che è sempre lo stesso Padoan ormai totalmente “bruciato” come credibilità?

Su questi argomenti servirebbero inchieste coraggiose, decisioni rapide, assunzioni di responsabilità dirette. In questo caos è logico che cresca la rabbia dei cittadini, la voglia di non pagare e purtroppo anche una progressiva ma comprensibile “autoassoluzione di coscienza” nei confronti dell’evasione fiscale.

LA MEDAGLIA NEGATA

Luca Scatà e Cristian Movio sono i due poliziotti che in una notte di dicembre affrontarono con indubbio coraggio a Sesto San Giovanni, Anius Amri, autore della strage al mercatino di Natale di Berlino, pochi giorni prima di Natale.

I due poliziotti – feriti – risposero al fuoco del terrorista omicida, che fu ucciso.

Ad essi il governo tedesco voleva offrire una ricompensa che però è ora stata annullata in quanto si sarebbe scoperto che su facebook uno due agenti avrebbe un “profilo” che lo potrebbe indicare come di idee filo-fasciste. Ciò, secondo i tedeschi, sarebbe “inopportuno” e così dopo tante lodi iniziali avrebbero fatto retromarcia per la medaglia.

Ma in Europa non vi è quindi più libertà di pensiero?

La medaglia sarebbe stata negata ai due poliziotti se su un simile profilo facebook ci fosse stata una frase inneggiante per esempio a Che Guevara?

Cosa c’entra l’eventuale opinione privata dei poliziotti con il loro gesto coraggioso? Questa ipocrisia è viscida, vergognosa, assurda ma soprattutto discriminante perché non colpisce – giustamente – eventuali azioni violente ma, appunto, le IDEE che fino a prova- contraria – giuste o sbagliate che siano – sono proprie della libertà di ciascun cittadino che ha tutti i diritti di manifestarle.

Ci aspettiamo che a questo punto il governo italiano e soprattutto il Presidente Mattarella provvedano direttamente a premiare gli agenti per il loro gesto, certo che staranno ben al di sopra di queste discriminazioni…o no?! Forza, Presidente, vediamo il Suo coraggio !

DESTRE A CONFRONTO

Sabato 18 febbraio (ore 15 a Palazzo Flaim) si terrà a Verbania il congresso cittadino di fondazione di Fratelli d’Italia, nello stesso giorno a Roma Gianni Alemanno, Francesco Storace e Roberto Menia fonderanno il loro nuovo movimento “Polo Sovranista” con l’obiettivo di ricompattare il mondo che fu la Destra italiana.

Intanto la Lega Nord propone le “primarie” di tutto il centro-destra all’inizio di aprile per cercare di trovare un leader capace di raccogliere tutti, mentre Berlusconi annuncia che il leader futuro sarà ancora lui medesimo “perché lo vogliono gli elettori”. In attesa di sapere chi sono (e soprattutto quanti siano) gli elettori italiani che chiedono all’ex Cavaliere di ricandidarsi a vita come leader speriamo che prevalga un po’ di buon senso generale.

Ritrovarsi a discutere (tutti, senza ostracismi né reciproche preclusioni ) è un dovere, non capire l’importanza di coinvolgere “la base” nelle scelte più importanti sembra una ovvietà, ma purtroppo non lo è per l’ ”ego” smisurato di qualcuno.

Così mentre il PD implode, il Movimento 5 Stelle è sotto attacco e si potrebbero aprire praterie di consensi il centro-destra si sbriciola.

Autolesionismo allo stato puro, grandissime occasioni sprecate.

DIBATTITI E RESISTENZA

La “ Casa della Resistenza” di Verbania, dopo 70 anni rimasta un po' a corto evidentemente di argomenti resistenziali, si è allargata e dopo una “rivisitazione storica” dei massacri degli italiani nelle foibe (in cui erano significativamente esclusi termini come “partigiani comunisti titini”) ha organizzato alcune conferenze su quello che fu (o secondo loro sarebbe stata) la destra in Italia negli anni ’70 con appuntamenti poi proposti anche nelle scuole superiori cittadine.

Trame nere, eversione, attentati, presunti golpe, bombe e violenze, servizi segreti depistati, P2… il menu è stato proposto al completo, solo che non si è neppure pensato ad invitare anche un solo – diconsi uno solo ! – relatore che fosse stato allora di destra e magari avesse vissuto quegli anni in prima persona.

Forse sarebbe stato interessante ascoltare anche alcune testimonianze di quei diretti interessati visto che il confronto può essere fatto solo tra più tesi, con testimonianze diverse e magari contrapposte e che i dibattiti di solito si fanno leggendo i fatti da angolature divergenti.

Ma per la “Casa della Resistenza” e il Comune di Verbania (che ha collaborato e cofinanziato le iniziative) questo non è mai previsto, così come il pluralismo culturale, con l’informazione a senso unico e così – ovviamente – anche questa volta a destra c’erano solo i brutti e i cattivi.

Un saluto a tutti, buona settimana

Marco Zacchera

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