La responsabilità civile esiste per i Magistrati, per i medici e per i professionisti. Perché non anche per i partiti? Tizio, funzionario pubblico, assessore, consigliere comunale o regionale, parlamentare del partito dei “Gialli”, nell’esercizio del suo mandato ruba e “scappa con la cassa”? Il Partito risponde in solido restituendo subito il mal tolto per poi rivalersi sul furfante, fatta salva la responsabilità penale che è e resta ovviamente personale. In epoche di latrocini quotidiani a danno della collettività, è proprio una legge necessaria. Parlare di responsabilità civile del partiti significa mettere il dito nella piaga per sanarla definitivamente. E’ una proposta non solo coraggiosa nella sostanza ma completamente nuova per la quale INSIEME per gli italiani ha intenzione di battersi una volta in Parlamento. Oggi rubare, nelle istituzioni, è ritenuta una regola. Una legge del genere invita a maggior fiducia nella politica e nei politici e mette in condizione l’elettorato esausto e sconfortato di ricominciare ad interagire con il sistema. Insomma non basta denunciare demagogicamente che la politica deve cambiare senza fare nulla di sostanziale. Introdurre la responsabilità civile dei partiti è un provvedimento sostanziale. Un metro che misura il grado di civiltà di un paese.