“Nato tra due mari”, il nuovo libro di Riccardo Catacchio

Un anno dopo “Emozioni”, pubblicato da Scorpione editrice con la presentazione di Josè Minervini, è uscito, con i tipi della stessa editrice, “Nato tra due mari”, nuovo libro di poesie del giornalista e scrittore tarantino Riccardo Catacchio. La corposa raccolta di liriche reca un’ampia prefazione di Paolo De Stefano.
Nella sua analisi testuale De Stefano afferma che l’autore “ è tutto calato nell’espressionismo artistico del Novecento, mai riduttivo dello stesso pensiero, ma più volte confortevole e persuasivo di fronte alle immagini dello spirito, che ritornano presenti alla scrittura verbale che traduce i moti diversi del cuore”.
Dopo una lunga attività giornalistica, con all’attivo anche varie pubblicazioni, tra saggi e narrativa, Riccardo Catacchio vede riemergere l’inclinazione giovanile alla poesia per continuare a fare “Cronaca di fatti, pensieri e sentimenti”, tra momenti di lirici accenni esistenziali – anche di carattere intimistico – e riferimenti alla contraddittoria realtà tarantina afflitta da drammatici problemi (come con le poesie “Wind days”, “Codice Asl 048” e altre ancora).
La difesa della natura, contro ogni deturpazione dell’ambiente, vede impegnato Catacchio con la poesia “Croci del paesaggio”, tema tanto caro a Vittorio Sgarbi, “che grida indignato/ in un deserto di coscienze inaridite”.
In questa nuova silloge poetica si evidenzia una coerente continuità dell’impegno professionale profuso per decenni per la propria città e per il Sud, quale attento – e spesso critico – testimone del proprio tempo.
La sua denuncia sociale, mai fine a se stessa, lascia sempre intravedere, cristianamente, la luce della speranza in fondo al tunnel.
Riccardo Catacchio – ha scritto Josè Minervini – “osserva la realtà con la mente analitica del giornalista, ma poi la realtà, il mondo brulicante di vita, dolorosa e gioiosa insieme, si infrangono nel suo cuore in un gioco di luci che si trasformano in parole di poesia”.
Il libro, arricchito dalle “Stagioni eugubine”, con l’amore dichiarato per la terra umbra (dalla quale proviene la moglie dell’autore) reca una nota critica di Anna Rita Mereu.
In copertina un’opera di Antonio Rolla; dello stesso artista tarantino le illustrazioni poste a corredo di alcune poesie.
A.B.

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