MARGINALMENTE n.110 del 10.dic.2016


Mafia Capitale non ci ha insegnato niente


Chi ha dimenticato Mafia Capitale e quella dichiarazione del suo capo, il compagno Salvatore Buzzi (socio del camerata Massimo Carminati) : “Gli immigrati ci rendono più della droga”?


L’hanno dimenticato l’ex governo Renzi, in particolare quel siciliano furbacchione dell’ex ministro degli Interni, Alfano, e – purtroppo – la Chiesa buonista di Papa Francesco (con tanti preti che con la bontà sono diventati milionari). Nonostante fosse a (quasi) tutti evidente che l’Italia si stava martellando gli zebedei con centinaia di migliaia di migranti da assistere a mille euro al mese (2500 per i minori), abbiamo continuato giustamente a salvare le vite in balia del mare, ma ingiustamente abbiamo continuato a tenere masse incontrollate di irregolari nel nostro Paese a spese degli stremati contribuenti italiani.


Sono bastate le dimissioni di Matteo Renzi perché si svegliasse anche il pachiderma Europa. Il commissario europeo all’immigrazione ha annunciato una verità semplice semplice: che l’80 per cento dei migranti che arrivano in Grecia sono realmente profughi mentre, al contrario, l’80 per cento di quelli che arrivano in Italia sono irregolari. Oh cacchio! Ma non basta. Le dimissioni del Grande Capo Giglio Magico (augh!) hanno consentito la diffusione di un rapporto dell’ammiraglio Enrico Credendino, comandante della missione EunavforMed. Questo rapporto, destinato ai 28 governi europei, rivela come il contrabbando di esseri umani garantisca circa 300 milioni di euro l’anno alle città costiere della Libia da dove partono i barconi. Ovvero, il governo di Fayez al-Sarraj, salito al potere anche grazie all’Italia, invece di collaborare con noi ci guadagna invadendoci di clandestini.


E Mafia Capitale continua a non insegnarci niente!


Una frittura vi seppellirà


Nel Sessantotto e dintorni andava di moda una frase dell’anarchico russo dell’Ottocento, Bakunin, “La fantasia andrà al potere e una risata vi seppellirà”. I sessantottini (forse per poca fantasia?) ne ricavarono due slogan separati: “La fantasia al potere” e “Una risata vi seppellirà”. Perché mi è venuto in mente il secondo? Ve lo spiego subito.


Se la settimana scorsa eravate molto indaffarati e vi siete persi la trascrizione della registrazione del discorsetto fatto dal governatore della Campania De Luca a un centinaio di sindaci, ve la ripropongo perché possiate capire esattamente chi è il personaggio. De Luca sprona i sindaci a far votare Sì e propone il primo cittadino di Agropoli, Franco Alfieri, come modello. Occorre “Una clientela organizzata, scientifica, razionale come Cristo comanda. Che cosa bella! Ecco, l’impegno di Alfieri sarà di portare a votare la metà dei suoi concittadini, quattromila persone su ottomila li voglio vedere in blocco, armati, con le bandiere andare alle urne a votare il Sì. Franco, vedi tu come devi fare, offri una frittura di pesce, portali sulle barche, sugli yacht, fai come c…o vuoi tu, ma non venire qui con un voto in meno di quelli che hai promesso!”.


Invece, ad Agropoli il No ha riscosso il 67,7 per cento e in Campania ancora peggio: 68,5 per cento al No. Tutti risultati ben superiori alla media nazionale. La frittura è stata una frittata, e la frittura ha seppellito di risate il rustico governatore De Luca.


Il miliardo di Fidel Castro


A funerali finalmente ultimati di Fidel Castro, è tempo di parlare di eredità. Non quella politica, perché fortunatamente non resta più nulla a dispetto dei nostalgici coi capelli bianchi; ma quella più concreta fatta di dollari e immobili.


Secondo la rivista Forbes, la fortuna accumulata dal rivoluzionario comunista-capitalista sarebbe di un miliardo e 200 milioni di dollari oltre a un numero imprecisato di immobili di lusso. Una fortuna che metteva Castro fra i dieci capi di stato più ricchi al mondo, superiore persino alla regina Elisabetta d’Inghilterra.


Ma chi lavora in Italia?


Da una recente ricerca apprendiamo che sono in aumento in Italia i cosiddetti Neet, acronimo inglese che indica i giovani dai 15 ai 29 anni che non lavorano e non studiano. Questi sono arrivati ad essere due milioni e 350mila, un terzo in più di quanti erano nel 2007. Ai Neet bisogna aggiungere gli oltre tre milioni di disoccupati over 29; il milione e 400mila che hanno solo usufruito dei voucher (guadagnando mediamente 500 euro l’anno!); mezzo milione di immigrati irregolari nullafacenti; mezzo milione di cassintegrati (numero sempre incerto); i 21 milioni di pensionati; e poi milioni e milioni di ladri, rapinatori, truffatori e magnacci vari…Ma si può sapere chi lavora in Italia?!?


L’Inno cambiato pro immigrati


Siccome all’arroganza e alla stupidità non c’è mai fine, l’Anpi – Associazione nazionale partigiani italiani – di Bologna, ha pensato di cambiare l’Inno di Mameli durante una celebrazione in una scuola. Invece di “fratelli d’Italia”, hanno cantato “fratelli in Italia” per favorire “l’inclusione culturale degli immigrati, mentre a noi cittadini italiani non costa nessuno sforzo”. La sezione bolognese dell’Anpi pensa di inviare una lettera al presidente della Repubblica Mattarella per proporgli il cambiamento dell’Inno.


Diceva Albert Einstein: “Due sono le cose infinite: l’universo e la stupidità umana. E non sono del tutto certo della prima”.

Antonio Biella

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