Comune di Roma, “padrone” di casa fantasma

Da più di un mese la signora Mina passa da un ufficio all’altro del Comune di Roma, il suo “padrone” di casa. Ho messo tra virgolette, padrone, giacché il Comune svolge questo suo ruolo solo per riscuotere il canone d’affitto, per il resto è un padrone assente, un padrone fantasma. La signora, che abita nella palazzina 4 C, di Via A, Mammucari 25, da più di un mese, come le altre inquiline del primo piano, quando è in cucina e deve lavare i piatti, è costretta a fare quanto segue: dopo aver staccato il sifone dal tubo di scarico, mette un secchio sotto il lavandino e quando il recipiente è pieno, lo prende, va nel bagno e ne versa il contenuto, poi torna in cucina rimette il secchio sotto il lavandino e continua a far su e giù, e non ne può, ed è stanca ed è irritata, e come potrebbe non essere stanca ed irritata? Le donne che sfaccendano in cucina, oltre che lavorare fuori casa, come la signora Mina, sanno che cosa significa. E tutto questo perché? Semplicemente perché il Comune non provvede allo spurgo delle fogne. La colonna di scarico delle acque delle cucine è intasata, e l’acqua non scorre più via dai lavandini. La signora non sa più a quale santo rivolgersi e questa mattina ha chiesto a me di scrivere a qualche giornale. I giornali sono l’ultima speranza per gli inquilini dalle case popolari ormai abbandonati per tutto, come accennavo, tranne per riscuotere l’affitto. A questo, e solo a questo, pensa la Società Prelios.

Francesca Ribeiro

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