Opere del pittore massafrese Nicola Andreace in esposizione a Padova dal 1 al 15 ottobre alla Mostra Collettiva “Premio Lorenzo de Medici”


Nino Bellinvia

Come abbiamo scritto altre volte l’artista Nicola Andreace, dopo la sua morte avvenuta il 30 aprile 2014, continua a vivere in molte città italiane ed estere con le sue composizioni visive, nelle quali il passato rinasce con la sua storia e tradizioni e il presente annuncia un futuro ricco di speranze e autenticità. Dall’1 al 15 ottobre sarà al “Premio Lorenzo dei Medici”. Lo si deve alla dinamica e infaticabile Maria Grazia Todaro, critico e Art director della Galleria “QueenArtStudio”, che nel meraviglioso Centro Storico di Padova apre, all’interno del prestigioso Palazzo Papafava dei Carraresi, un importante nuovo Centro Espositivo di tutte le Arti che inaugura con l’esposizione de “Il Premio Lorenzo de Medici” con lo scopo di raccogliere e sottolineare nel background artistico della città di Padova i comprovati talenti emergenti e gli artisti di indiscusso successo. In questa Rassegna “Premio Lorenzo De Medici” (il 15 ottobre entra a far parte della “Giornata del Contemporaneo Amaci”), tra gli artisti invitati provenienti da ogni parte del mondo, è presente Nicola Andreace con tre opere, “nudi di donna”. L’artista, dando forma e materia alle sue memorie, alle sue riflessioni e ai suoi sogni, raffigura le sue emozioni con una efficace sintesi di passione e professionalità, le avvolge con una luce intensa, che crea atmosfere sospese tra realtà, simbolo e allusione, le dipinge con i colori caldi della sua terra, da lui tanto amata. Egli trasforma le sue composizioni in opere introspettive, perché come scriveva Paolo De Stefano “la pittura di Andreace è arte, non quella del colore che segna e non esprime, ma quella che diventa un tutto organico con il suo spirito creativo, come se lui e la pittura fossero un protagonista solo…” e Venturoli aggiunge “Nicola Andreace, che ha raffigurato il suo territorio, “ sul severo palcoscenico della Puglia pone uomini, donne, vecchi, persone dei mestieri, della casa, della famiglia, accolti e vissuti come parenti, donne in trono col bambino come madonne rusticane o che mostrano il seno con quella bellezza della salute e della piena gagliardia fisica: la loro immagine è la tattilizzazione di una appassionata memoria, è una nostalgia, ma è anche soprattutto il presupposto di una poetica e nuova storicizzazione”. I tre nudi, in esposizione a Padova, studi – ricerche per la rappresentazione di altre composizioni concettualmente più complesse, sono: “Nudo con drappo rosso” (1999, Studio- Ricerca, t.m. su tela, cm. 26,5×32,5); “Immaginario contemporaneo” (2000, ricerca, T.M. su tela cm.27,5×37,5); “Nudo a mezzogiorno” (2000, t.m. su tela cm.27,5×37,5). Nudi che la Director Art Maria Grazia Todaro ha già presentato con successo nell’ottobre dello scorso anno anche nella Mostra di Parigi “Art Shopping Carrousel du Louvre”. Ai corpi, splendenti di esplosiva seduttiva giovinezza, fanno da contrappunto i volti, ravvivati da luce ed ombra, i cui sguardi denunciano la chiusura in un mondo fantastico fatto di solitudine, inquietudini, turbamenti sottili, sogni, speranze e attese. Nelle foto i tre nudi, opere di Nicola Andreace e la locandina della Mostra.

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