IL PUNTO n. 597 di Marco Zacchera

Cari amici,
non capisco perché i sostenitori del NO al prossimo referendum non abbiano sollevato una doverosa e collettiva protesta per COME VIENE POSTO IL QUESITO sulla scheda elettorale. Da sempre ai referendum si allega il testo di cosa si chiede di cambiare, non una interpretazione renziana e fuorviante dei medesimi!
Cose assurde, come le polemiche esagerate contro il sindaco di Roma Raggi che credo debba avere il tempo di fare un minimo di esperienza avendo ereditato una eredità spaventosa. Tra l'altro quando MONTI non volle le olimpiadi tutti applaudivano, mentre lei viene sommersa dalle critiche.
Mentre anche in Svizzera si chiudono le porte ai lavoratori italiani e si complicano le questioni migratorie, un ricordo anche di Shimon Perez che conobbi personalmente con un saluto a tutti.
Marco
IL PUNTOn. 597 del 30 settembre 2016
di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)

SOMMARIO: REFERENDUM: TRAPPOLA QUESITO – W LA RAGGI – MIGRANTI E FRONTALIERI – SHIMON PEREZ – CSM E NEWS

REFERENDUM: QUESITO TRUFFA

Renzi non solo ha spostato a dicembre il referendum costituzionale che a logica ed annunci doveva aver luogo ad ottobre, ma fa sottoporre agli italiani un quesito-truffa perché è logico rispondere “SI” alla proposta di spendere meno per la politica e ridurre i parlamentari.

Ma perché sulla scheda non ci sarà scritto invece – per esempio – “Vuoi tu perdere il diritto di eleggere i componenti del Senato?”, oppure “Vuoi moltiplicare le situazioni di conflitto istituzionale tra stato e regioni?” Oppure “ Vuoi che una minoranza di cittadini possa controllare contemporaneamente parlamento, governo, magistratura, corte costituzionale, Rai TV, presidente della repubblica ecc.ecc.”? “NO” sarebbe la convinta risposta, ma ecco invece il quesito renziano subdolo e scorretto perché non riporta gli articoli costituzionali da cambiare(come si è sempre fatto) ma una “interpretazione” delle conseguenze.

Mi chiedo perché i comitati dei NO non insorgano vivacemente contro questo sopruso, anticamera di quelli che ci colpirebbero con la vittoria dei SI

SALVATE LA SINDACO RAGGI

Devo esprimere la mia solidarietà al sindaco di Roma Virginia Raggi perché contro di lei è in atto una guerra per distruggerla e solo per poter dimostrare che il cambiamento proposto dal M5S è una bufala e che quindi e meglio continuare sempre e comunque con il PD, Renzi, le cosche e compagnia cantante.

Dal primo giorno – anzi, ancora da ben prima delle elezioni – tutto ciò che per anni è stato il pane (e il companatico) della politica romana le viene invece buttato addosso, senza darle neppure la possibilità di ragionare.

Non mi sono convertito al M5S, vedo i limiti della loro proposta politica ma cerco di essere obiettivo e so che un sindaco pur di buona volontà con le sue sole forze non può leggere e controllare decine di migliaia di determine dei suoi dirigenti (è la realtà romana) o trovare decine di tecnici bravi, limpidi e competenti come purtroppo MAI è stato in Campidoglio.Soprattutto non può risolvere in pochi giorni problemi enormi e che si trascinano da decenni di incuria.

Certo che c’è caos nei 5 Stelle, inadeguatezze, liti, sbagli anche grandi ma non c’è tregua per la Raggi: tutto è motivo di critica, di polemica, di boicottaggio contro di lei e questo non è giusto anche perchè (vedi il caso di una sua presunta consulenza scorretta con una ASL) poi tutto finisce in nulla.

Quella sulle Olimpiadi, per esempio, è stata una polemica da manuale.

Quando l’allora premier Monti disse NO ai giochi olimpici nessuno obiettò, anzi si lodò per il risparmio: la Raggi aveva detto chiaramente PRIMA del voto che era contraria perché sarebbe folle organizzare delle Olimpiadi in una Roma in questo stato, ma ADESSO viene crocefissa, e probabilmente lo sarebbe stata comunque – al contrario – se avesse cambiato idea sostenendo che organizzarle sarebbe stato possibile. Ricordo sempre che nel 1994, arrivando a Roma da fresco deputato, in piazza Venezia c’era un cantiere aperto “Metro di Roma, scavi linea C”. Ventidue anni dopo la linea C della metropolitana di Roma è ben lontana dall’essere terminata (e non è certo stata colpa della Raggi) ed è difficile pensare – ammesso e non concesso che le Olimpiadi fossero poi state effettivamente assegnate a Roma – che in otto anni la città potesse concretamente cambiare, eppure il “business” delle Olimpiadi faceva fremere i cuori dei palazzinari romani, dei Montezemolo dai nobili lombi.

Se le Olimpiadi venissero assegnate – per esempio – a Budapest sarebbero forse una “mission” per il futuro di tutta l’Ungheria, ma non c’è certo bisogno dei Giochi per conoscere e visitare Roma dove – semmai – si chiede di poter vivere, muoversi, godere delle bellezze di una città eterna (?) piena di immondizie, degradata e fatiscente. Lasciate vivere la Raggi, quindi, datele il tempo necessario e mettiamola alla prova, perchè è difficile che farà peggio di molti suoi predecessori e magari – alla fine – sarà pure stata un pochino più onesta.

MIGRANTI E FRONTALIERI

Quello che tragicamente colpisce nella quotidiana, infinita odissea dei migranti è l’assuefazione.

Mille di loro non fanno più notizia, 2.000 meritano due righe, i centri “sono ormai al collasso” ma lo sono da anni e quindi l’affermazione diventa una delle solite frasi fatte, come la notizia che quotidianamente sbarcano “decine di bambini” (ma chi li imbarca, chi li ha portati in Libia, quanto hanno pagato?).

Numeri contraddittori, imprecisi, scarico di responsabilità quotidiana da parte di un governo senza idee e strategia perché dopo settimane, mesi, anni nell’affrontare questo fenomeno siamo sempre al solito punto: ok per la doverosa emergenza, e poi?

In Libia intanto un giorno ci si va e l’altro no, non si mandano soldati però si “difendono” punti strategici (ma allora li abbiamo mandati!…), si aiuta un governo-fantoccio locale che forse addirittura rapisce o fa rapire operai italiani ma non si occupano le sponde libiche per evitare le partenze. La realtà è che è sempre un eterno rinviare al domani, sperando che questa gente forse sparisca da sé, nascondendosi la realtà.

Tutti purtroppo si chiudono in sé stessi (ultimi anche gli svizzeri italiani verso i frontalieri) e ci si dimentica che uno dei motivi della scelta dei ticinesi sono anche le quotidiane notizie dall’Italia, le immagini di questo nostro quotidiano disordine. Certo che frontalieri e migranti non sono la stessa cosa, ma di fatto il concetto si assimila e anche questa frontiera, come le altre, fatalmente si restringe o si chiude.

Con il cerino in mano resta l’Italia, che non ha idea di cosa fare ed è presa a sberleffi in Europa. D'altronde che cosa ha mai fatto l’Italia per contare qualcosa con una politica europea contraddittoria e convulsa, senza una strategia minimamente credibile?

SHIMON PEREZ

Avevo incontrato personalmente Shimon Perez nel suo studio luminoso di Tel Aviv prima che diventasse Presidente di Israele, ma quando già aveva ricevuto il Premio Nobel per la pace. Dopo una settimana passata a discutere con diversi leader del Medio Oriente quell’incontro mi aveva colpito positivamente perchè Perez era stato l'unico ad ammettere che le “colpe” della crisi che da decenni segna quelle martoriate zone del mondo non erano solo “degli altri” ma anche ma anche della propria parte e che quindi per costruire la pace ci doveva essere una volontà comune. Che differenza di stile, di tratto, di profondità dello sguardo rispetto ad Arafat – che incontrammo poche ore dopo – e che, almeno per me, rappresentò in quel colloquio un immagine di doppiezza e dicendoci alcune evidenti falsità.

NEWS

Quante volte nei titoli, nei commenti, nelle interviste, nel quotidiano bla bla bla del teatrino politico italiano il Governo ha annunciato che cambieranno in meglio le pensioni e le riduzioni fiscali? Avviene da mesi in ogni stagione, soprattutto all’inizio delle campagne elettorali generando speranze che di solito finiscono in nulla. Guardate gli esodati: dopo tonnellate di chiacchiere la verità è che il problema si sta risolvendo da solo perché i neo-pensionandi hanno ormai 4 anni di più!

CSM

Il Consiglio Superiore della Magistratura si è prodotto in una forse involontaria barzelletta.

Annuncia infatti il supremo consesso dei magistrati italiani “basta con le lottizzazioni” nelle nomine delle cariche nei vari palazzi di potere e di giustizia e relative procure della repubblica.

Con ciò il CSM conferma quindi e sottoscrive che le nomine sono ad oggi prevalentemente “politiche” o comunque “pilotate” e “spacchettate” alla faccia della trasparenza e della garanzia di equità verso tutti i cittadini, oltre al cattivo gusto di non ricordarsi che lo stesso CSM è eletto per correnti e fazioni, sia tra i componenti “togati” che “laici” (ovvero direttamente politici). Ma che garanzie ci restano che la “La Legge è uguale per tutti”?

Un saluto e buona settimana

Marco Zacchera

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy