PARIGI-ROUBAIX 2016: INCREDIBILE SUCCESSO DI HAYMAN

Dopo una corsa piena di incredibili colpi di scena, l'australiano Mattew Hayman ha vinto l'edizione 2016 della Parigi-Roubaix. L' “Inferno del Nord” ha sempre regalato grandi emozioni, ma quest'anno i colpi di scena sono iniziati sin dai primi tratti difficili.

La gara ha visto nella prima parte il tentativo di numerosi ciclisti di lasciare il gruppo. Dopo vari attacchi, al chilometro 65, sono evasi dal plotone il futuro vincitore Matthew Hayman col compagno di squadra Magnus Cort Nielsen (Orica-GreenEDGE), Salvatore Puccio (Team Sky), Jelle Wallays (Lotto Soudal), Michael Morkov (Katusha), Borut Bozic (Cofidis), Frederik Backaert (Wanty Groupe Gobert), Yaroslav Popovych (Trek-Segafredo), Maxime Daniel (Ag2r La Mondiale) Johan Le Bon(FDJ), Sylvain Chavanel (Direct Energie), Tim Declercq (Topsport Vlaanderen), Reinardt Janse Van Rensburg(Dimension Data), Marko Kump (Lampre-Merida), Imanol Erviti (Movistar) e con Yannick Martinez(Delko Marseille).

Il primo colpo di scena è arrivato a oltre 100 chilometri dal traguardo, infatti nel gruppo principale un'importante caduta ha costretto molti corridori che non erano nelle primissime posizioni a mettere piede a terra ed a perdere tempo prezioso. Tra i tanti sono rimasti attardati Stybar, Kristoff, il plurivincitore Cancellara (all'ultima Roubaix in carriera) ed il campione del mondo, nonché fresco vincitore del Giro delle Fiandre, Peter Sagan. All'inseguimento dei fuggitivi si è messo un folto gruppo di cui facevano parte Tom Boonen, Iljo Keisse, Tony Martin, Guillaume Van Keirsbulck (Etixx – QuickStep), Marcus Burghardt (BMC), Heinrich Haussler, Aleksejs Saramotins (IAM Cycling), Luke Durbridge (Orica GreenEDGE), Luke Rowe, Christian Knees, Gianni Moscon, Ian Stannard, Danny Van Poppel (Sky), Marcel Sieberg, Jelle Wallays (Lotto Soudal), Sep Vanmarcke, Mike Teunissen, Maarten Tjallingi, Tom Van Asbroeck, Robert Wagner, Maarten Wynants (LottoNL – Jumbo), Alexandre Pichot (Direct Energie), Edvald Boasson Hagen, Berhnard Eisel (Dimension Data): tra questi si nota la presenza dei favoriti Boonen, Vanmarke, Stannard e Boasson Hagen. Dietro le squadre di Cancellara e Sagan hanno provato a ridurre il gap, ma uno scarso accordo nelle prime fasi dell'inseguimento ha compromesso la loro corsa.

A circa 60 chilometri dall'arrivo è avvenuto il ricongiungimento tra la fuga e il gruppo Boonen (fortemente ridotto per le accelerate di Tony Martin); nello stesso momento Cancellara ha provato una azione solitaria, portandosi dietro Sagan e De Backer per riportarsi sul gruppetto del campione belga.

Altri colpi di scena sono arrivati sul Mons-en-Pevele: Sep Vanmarke è partito frantumando la testa della corsa e portandosi con sé Stannard, Saramotins, Erviti, Boonen, Hayman, Boasson Hagen, Sieberg, Haussler e Rowe; dietro invece un'altra caduta ha colpito un big: Fabian Cancellara, dato come uno dei favoriti alla viglia, è scivolato su un tratto fangoso ed è costretto ad abbandonare ogni ambizione di vittoria.

Ormai era già chiaro che la vittoria se la sarebbero giocata i cinque in testa che sul Champin-en-Pévele hanno iniziato a giocare le loro carte: l'inglese Stannard è partito proprio su quest'ultimo tratto di pavè ed i soli Boonen, Boasson Hagen, Hayman e Vanmarke sono stati in grado di tenere il suo passo. Questi sono i corridori che si sono giocati la vittoria, e sul Carrefour de l'Arbre Vanmarke ha tentato un poderoso attacco che sembrava decisivo, ma con una lunga tirata Stannard è riuscito a ricucire il gap. Da qui i componenti della testa della corsa hanno provato numerosi attacchi, ma nessuno sembrava averne di più. Il colpo di scena è arrivato ai meno 2 dall'arrivo: Tom Boonen, dopo aver chiuso su un tentativo, è partito in solitaria ed il solo Hayman è stato in grado di tenerlo. I due sono entrati insieme nel velodromo, ed all'ultimo venivano raggiunti da Stannard e Vanmarke, mentre Hagen era costretto ad alzare bandiera bianca.

I quattro si sono giocati la vittoria allo sprint con Hayman che è riuscito a mettersi dietro Boonen, Stannard e Vanmarke. Per l'australiano è la prima vittoria dal lontano 2011, ed a quasi 38 anni ha incredibilmente raggiunto il più grande successo della sua carriera.

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy