MARGINALMENTE n. 71 del 12.mar.2016



Guardie o ladri?


Avevo preparato un Marginalmente dal titolo “Guardie o ladri?” per parlare di un concorso interno per 1.400 posti di viceispettore di Polizia bloccato da centinaia di ricorsi che ipotizzano gravi irregolarità nella valutazione dei compiti di Diritto. Si sospetta che ci siano state le solite, antiche raccomandazioni. Sembra che molti dei promossi abbiano compiuto grossolani errori, mentre molti altri concorrenti, nonostante laureati in giurisprudenza, siano stati bocciati. Quindi, se in Italia le “guardie” fanno imbrogli, cosa mai faranno i “ladri”?


Ma, detto questo, nelle ultime ore siamo stati inondati da notizie simili ben peggiori. La Guardia di Finanza, su mandati della Procura di Roma, ha arrestato tredici persone e denunciato altre 22. Ladruncoli? Evasori? Macchè: giudici tributari, avvocati, commercialisti ed ex dipendenti del Fisco che avevano creato un pauroso giro di mazzette grazie alle quali tutti “lorsignori” ci guadagnavano: gli evasori non pagavano il dovuto, e giudici & company intascavano mazzette.


A seguire, è arrivata la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati nientedimeno che di un alto ufficiale dei Carabinieri, il gen. Enzo Fanelli (attenzione: solo indagato!) già comandante della Legione Liguria. Su di lui l’infamante accusa di truffa aggravata in merito a un’inchiesta su smaltimento illecito di rifiuti. Tra gli indagati, anche un altro capitano dell’Arma, l’ex direttore e una funzionaria del carcere di Marassi e l’ex presidente delle Terme di Genova; mentre sette dirigenti della municipalizzata sono stati posti agli arresti domiciliari. E poi la seconda trance del maxi scandalo Anas. Insomma, permettete una domanda: se voi ancora non rubate, non corrompete e non vi fate corrompere, siete sicuri di essere italiani?



Marianna mani bucate


Sembra che, per il taglio della spesa pubblica, il governo faccia il contrario di quella antica canzoncina “Si fa, ma non si dice…”. Nell’italico caso, “si dice, ma non si fa”. Il ministro alla Funzione Pubblica, Marianna Madia, seconda pupilla di Renzi dopo la Boschi, pare sia riuscita ad aumentare le spese delle consulenze di circa il 60 per cento, arrivando, nel 2015, a spendere un miliardo e 200 milioni. Tra le ultime consulenze, quella dì un suo giovane amico appena 34enne, avvocato, già segretario di una sezione romana del Pd, campione di consulenze anche alla Regione Lazio. E di un’altra avvocatessa maturatasi a 21 anni, laureatasi a 32 anni e abilitatasi a 35. E nonostante questo curriculum al rallentatore, anche lei è stata presa come “esperta” al Ministero. Su quest’ultimo caso è stato aperto un fascicolo dalla Corte dei Conti. Eccheccacchio!


I soldatini di Renzi


Matteo Renzi è giovane, si sa, ma non tanto da poter giocare ancora con i soldatini. Domenica scorsa ha fatto un figurone da Barbara D’Urso (ma da Barbarella-tappetino tutti fanno un figurone…) affermando, con piglio ducesco che lui non manderà i famosi cinquemila soldati italiani in Libia. E, con la consueta tattica, per far capire al popolo che lui è intelligente, fa apparire stupido un generico “altro”: “La guerra non è mica un videogioco!”. Accusando pure gli Usa di interferenza negli affari italiani. Una dichiarazione, presumo, dettata dall’aver appreso che l’80 per cento degli italiani sono contrari alla spedizione. L’altro 20 per cento saranno renziani di stretta osservanza (compresi i verdiani).


Peccato che l’ambasciatore degli Usa a Roma, John Philips, abbia smentito il nostro primo ministro affermando che: “E’ stata l’Italia a indicare pubblicamente la sua volontà di inviare in Libia cinquemila uomini”, rifacendosi alle recenti dichiarazioni del ministro della Difesa, Pinotti. Renzi, Renzi! Le chiacchiere si smerciano benissimo in Italia, ma non sono merce da esportazione!


Politicamente corretto?


Il politicamente corretto (il direttore Salvatore Viglia mi perdonerà) se esasperato, diventa un mostro. “Sarà spazzato via dal principio della realtà – scrive Luigi Mascheroni nel suo pamphlet “Come sopravvivere al politicamente corretto” (50 pagg. euro 2,50 in edicola) – Il divario tra la vulgata egemone dei sacerdoti dell’ipermoralismo e la percezione della gente comune non è mai stato così grande”. Poi, tra gli esempi, cita il più classico: “Davanti a un uomo inchiodato alla sedia a rotelle, di volta in volta lo si sana lessicalmente, da invalido ad handicappato, a portatore di handicap, a disabile e, infine, a diversamente abile, anche se il soggetto in esame rimane impietosamente condannato alla paralisi senza alcun miglioramento né fisico né psicologico”.


Sesso e mente collegati


Uno studio della britannica Coventry University sugli over cinquanta, ha stabilito un “chiaro legame tra frequenza dell’attività sessuale e l’acutezza mentale”. Quindi, se ho capito bene: “copulo ergo cogito”. Purtroppo, però, la ricerca non è riuscita a stabilire scientificamente il nesso tra causa ed effetto. Notizia nella notizia: il legame sesso-mente è più evidente negli uomini.


La ricerca è stata condotta, per dodici mesi, su 6800 persone di entrambi i sessi dai 50 agli 89 anni. Voi vi chiederete: perché si sono fermati proprio a 89 anni? Io penso perché, dopo dodici mesi di impegno e stress sessuale per sembrare intelligenti, gli oggetti della ricerca…non siano arrivati ai novant’anni.


Ma guarda un po’…


Toh! Obama ha detto che inglesi e francesi hanno fatto un bel casino con l’intervento contro Gheddafi rendendo la Libia un marasma ingovernabile e pericoloso. E le anime belle che si spellavano le mani per la cosiddetta “primavera araba”?


Toh! Ora che non è più presidentissimo, che non è più “la speranza del Brasile”, ecc. , il comunista Lula – un simbolo per la sinistra di tutto il mondo – rischia il carcere perché si sarebbe arricchito alle spalle del popolo. Che applicasse la famosa massima “quello che è tuo è mio, e quello che è mio è mio” lo si sospettava da tempo, almeno dai tempi in cui negò l’estradizione in Italia del terrorista rosso Cesare Battisti.


Toh! L’ex procuratore della Repubblica di Bari, Antonio Laudati (oggi alla Direzione nazionale antimafia) è stato assolto da tutte le accuse di aver favorito Berlusconi nell’inchiesta Tarantini-escort “frenando” l’attività dei suoi pm. Se si pensa al grado di politicizzazione della magistratura barese, a Laudati dovrebbero dare una medaglia solo per aver accettato di andarci, a Bari.



Pensierino della controra


Renzi appare sette volte al giorno in televisione e facendo la faccia più seria che ha ripete come un mantra agli italiani: “Ce la possiamo fare, dobbiamo convincerci che ce la possiamo fare”. Per una volta devo dargli ragione: in effetti, lui ce l’ha fatta. E anche il padre, e anche il padre della Boschi, e anche tutti quelli del “giglio magico”, e anche le decine di migliaia di politici di ogni schieramento convertiti al renzismo, da Fassino a Verdini, per esempio. Voi dite che se la prossima volta mi presento al gazebo delle primarie, come quelle suore riprese a Roma, ce la posso fare anch’io?


Antonio Biella

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