Cirinnà : Essere omosessuali è una perversione, malattia allora o che?!

Allora io ho sempre pensato che essere omosessuali fosse una condizione normale e quindi naturale. Come esistono gli eterosessuali esistono anche gli omosessuali con i primi che sono attratti dal sesso opposto ed i secondi attratti dallo stesso sesso. Bon!

Ora, la legge Cirinnà vuole introdurre la stepchil adoption e cioè l’adozone del figliastro. Cioè, per esempio, Marco sposato con Maria insieme hanno avuto un figlio, Luciano. Poi Maria muore e Marco diventa omosessuale andando a vivere con Michele. Luciano sarebbe figlio anche di Michele, stando alla legge Cirinnà con tutti i canoni ed i crismi del diritto da questa condizione discendenti. Aribon!

A questo punto della cosa, si pone una questione di importanza dirimente. In questo esempio ci troveremmo al cospetto di Mario, signore eterosessuale papà di Luciano avuto dal matrimonio con Maria, che diventa omosessuale “sposando” Michele e andando a vivere con lui portando con sé anche il figlio Luciano.

I conti qui non tornano perché se essere omosessuali è una condizione naturale, lo abbiamo premesso e ce l’hanno detto in mille salse continuamente, come mai si parla di “diventare” omosessuale? Chi potrebbe mai convincerci che il cambiamento sia anche questo di per sé stesso naturale? Se così fosse allora scusate ma sarebbe la bailamme totale il caos dei generi e delle specie.

Quindi se un eterosessuale può diventare, chi sa perché, omosessuale, anche un omosessuale, chi sa perché, può diventare eterosessuale. In ambedue le situazioni non vi sarebbe più nessun aspetto naturale. Il cambiamento potrebbe essere stato dettato dalla perversione, dal vizio, dal piacere trasgressivo e via discorrendo, da nessun fatto naturale. Questo significa che ognuno potrebbe trarre le proprie deduzioni e rifiutare in toto la possibilità di affidare un minore alla potestà di persone instabili quando non degenerate addirittura. Solo, si capisce, nell’interesse del minore che potrebbe patirne conseguenze assai importanti nel pieno dello sviluppo psicofisico della crescita. Insomma se è normale che uno sia etero oppure omo non può dirsi altrettanto di chi prima era l’uno e poi è diventato l’altro. Etero ed omo, in quanto condizioni naturali sarebbero in senso oggettivo ambedue “secondo natura” nel senso che sono attratti da un solo sesso, gli uni da quello opposto e gli altri dallo stesso. Ora se un eterosessuale, che dovrebbe andare con quelli del sesso a lui opposto, andasse con quelli dello stesso sesso diventerebbe omosessuale; viceversa, se un omosessuale, che dovrebbe andare con quelli del suo stesso sesso, andasse con quelli del sesso opposto, come lo definiremmo? Ma qui il problema non è la definizione, il problema è : affideremmo tranquillamente un bambino ed il suo sviluppo mentale e fisico a genitori così poco naturali?

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