MARGINALMENTE n.61 del 19.dic.2015

Prima ridateci i marò
E così, noi italiani dovremmo mandare altri 450 militari in missione: stavolta di guerra e in Irak. E contro l’Isis!
Mi sia consentito sottolineare il fatto che una settimana prima il nostro premier Renzi aveva solennemente proclamato (con piglio fiero e mento ducescamente alzato) che lui mai e poi mai avrebbe trascinato l’Italia in una guerra; e che per ogni euro in sicurezza noi avremmo investito un euro in cultura (“E fiori nei nostri cannoni…”) eccetera, eccetera. Tutte chiacchiere, come al solito, ma che ai sinistri…”molceva il core”. Una mattina si è svegliato (“Oh bello ciao, ciao, ciao!”) e ha proclamato alla Nazione: c’è un posticino nel mondo, si chiama Irak, e in Irak c’è la diga di Mosul, proprio sopra Bagdad, con una crepa piccina picciò che se noi non ci mettiamo un ditino la diga va giù e tutti i bagdadiani affogano. E siccome siamo umanitari sempre (che sennò saremmo “bestie”) ci mandiamo 450 soldati italiani a proteggere gli operai italiani che ripareranno la diga dai possibili attentati dei tagliagole dell’Isis che stanno proprio lì vicini-vicini (come dicono a “Striscia”).
Adesso parliamo quasi seriamente. Se a un soldato italiano, con un colpo di tosse, parte uno sputo che colpisce in faccia un soldato dell’Isis che sta per farsi saltare in aria con la cintura esplosiva, che facciamo? Processiamo il soldato italiano per evidente razzismo, musulmanofobia, disprezzo doloso del presunto nemico e lancio di oggetti pericolosi? Totale: 15 anni di reclusione senza benefici di legge?
Ma abbiamo tutti dimenticato – noi italiani – che da quattro anni due sottufficiali della Marina Militare Italiana sono ingiustamente prigionieri dell’India? E abbiamo forse dimenticato che a nulla sono valsi gli esili sforzi di ben tre esili governi (Monti, Letta e Renzi) impegnati più a salvare banche amiche , il posto di lavoro agli amici e i loro stessi scranni, piuttosto che l’onore dell’Italia e, nello specifico, i due marò?
A nessuno è venuto in mente di chiamare i partner internazionali (Onu, Nato, ecc.) con i quali da sempre partecipiamo a operazioni che saranno di pace, ma chissà perché mandiamo sempre i soldati a farle. Chiamare i partner e dire loro: Ma io sto sognando in grande. Forse, per farsi rispettare da Nuova Delhy, basterebbe mandare la Finanza a quei pochi milioni di indiani che commerciano a ogni angolo di strada d’Italia…
Ah, se l’avesse fatto B. …
Ma come, il governo salva le banche degli amici (vedi il papà del ministro Maria Elena Boschi) e Renzi s’indigna per le mozioni di sfiducia dell’opposizione?
si è chiesto il grillino Di Battista. E il grido di dolore si è trasformato in grido di battaglia, anche se non nuovo. A maggio, Letta aveva dichiarato: ; e poi, sempre Letta: ; e Marco Travaglio, sempre contro Renzi: . Adesso anche Roberto Saviano si è sbilanciato: . E Roberto Fico (M5S, Vigilanza Rai): . E cosa sarebbe successo se quello che ha fatto Carlo De Benedetti (intercettato, disse di comprare azioni delle Popolari perché certo che in quei giorni il governo avrebbe varato il decreto salva banche) l’avesse fatto l’avversario di Arcore ? E potremmo continuare a lungo, anche sull’invio delle truppe in Irak appena detto.
Ma anche se Renzi non piace a tutta la sinistra, da quando c’è lui al governo ed è lui a fare certe cose, nessuno scende più in piazza: non la destra, che non sa neanche come si fa (si manda un fax?), non il centro che non riempirebbe neanche un cortile; né la sinistra fedele al motto: cane non mangia cane. “Scurdateve ‘o striscione, simme ‘e sinistra , paisà!”
Arrestato pericoloso giornalista
I carabinieri di Reggio Calabria, su mandato di carcerazione del Tribunale di Sorveglianza di Catania, hanno arrestato il giornalista reggino Francesco Gangemi, condannato a tre anni per diffamazione a mezzo stampa e per non aver voluto rivelare la fonte dei suoi articoli. Ora c’è da dire qualcosa: l’arrestato, Gangemi, ha 81 anni, è invalido al cento per cento e proprio di recente ha subito una delicata operazione chirurgica al cuore. Il magistrato di Sorveglianza ha concesso i domiciliari ma ha rigettato la richiesta di affidamento ai servizi sociali.
Davvero mirabilmente sarcastica la dichiarazione di Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti: < Ora, con l’arresto di Gangemi, l’Italia è un Paese più sicuro…>.
Antonio Biella

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy