I suoi abitanti si chiamano eugubini e sono oltre 32.000. E’ antica la città di Gubbio che si trova in una conca alle pendici del Monte Ingino sulla cui sommità è stata costruita la Basilica di Sant’Ubaldo vescovo patrono della città.
Le origini del comune, che è in provincia di Perugia, sono antichissime come dimostrano gli insediamenti preistorici, rinvenuti sui fianchi della montagna, e le Tavole Eugubine conservate presso il Palazzo dei Consoli. Le 7 tavole rappresentano dunque un documento grazie al quale è stato possibile conoscere la storia della città e del popolo degli Umbri così come i siti del Teatro Romano e del Mausoleo di Pomponio Grecino sono testimonianze della dominazione romana.
Nell’anno 1000 la città tornò a rivivere sotto la guida del vescovo Ubaldo e dal 1200 fino alla metà del 1300 tornerà all’antico splendore e si costituirà libero comune. I suoi abitanti raggiungeranno le 50.000 unità e, nuovi monumenti, a testimonianza del periodo florido, verranno costruiti: la Cattedrale, il Palazzo dei Consoli, sede del museo civico, e il Palazzo del Pretorio (o del Podestà). A queste nuove costruzioni si aggiungerà anche il Palazzo Ducale, voluto da Federico da Montefeltro, che segnerà un altro momento storico che vivrà la città di Gubbio: il passaggio sotto il Ducato di Urbino e la conseguente perdita dell’autonomia. Questa nuova condizione non impedirà a Gubbio di vivere un periodo di fermenti culturali che culminerà con la nascita delle botteghe artigiane e con la produzione del ferro battuto, del legno e della ceramica.
All’interno della sua cinta muraria la città conserva un patrimonio urbanistico e architettonico unico come dimostrano le sue numerose chiese, la sua famosa piazza della Signoria, detta Piazza Grande, la Fontana dei Matti e il Parco Ranghiasci.
Ma Gubbio è famosa nel mondo anche per le bellezze naturali come la Gola del Bottaccione ovvero una profonda incisione del terreno con pareti verticali tra il Monte Ingino e il Monte Foce e per le manifestazioni folcloristiche come la Festa dei Ceri in onore di Sant’Ubaldo che si tiene a maggio e soprattutto per il suo albero di Natale, il più grande al mondo. Venne realizzato, lungo il Monte Ingino, nel 1981 ed è’ alto 650 mt, ha 250 punti di colore verde, 300 luci multicolore e sulla sua sommità una stella da 1000 mq con 200 luminarie. L’accensione dell’albero avviene ogni anno la vigilia dell’Immacolata mentre il suo spegnimento il giorno dell’Epifania. Viene acceso dal tramonto fino a tarda notte. Anche nel 2015 sarà possibile ammirare l’albero di Natale più grande del mondo che il giorno 7 dicembre tornerà ad illuminarsi. Ad occuparsi della sua accensione sarà quest’anno l’organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF), Premio Nobel per la Pace 1999.