Progetto Dreyfus 25 Giugno 2015

DREYFUS 72H > 3 GIORNI DI NEWS DAI NOSTRI ACCOUNT
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PROGETTO DREYFUS diffonde giornalmente materiale su ebraismo, Israele e materiale utile a stimolare dibattiti e iniziative. Ci occupiamo di innovazione, turismo, cultura, costume e pregiudizio antiebraico. Seguiamo con attenzione il conflitto mediorientale e i contrasti storici e religiosi in Israele e nelle altre comunità del mondo.
EXPO MILANO 2015: OGGI NATIONAL DAY DI ISRAELE
Grande festa oggi a Milano al padiglione di Israele ad Expo 2015: lo stato ebraico infatti celebra il suo National Day nel segno della vitalità, della gioia, della festa più sfrenata, “nello spirito di Israele e in omaggio al popolo di Expo”. Da questa mattina si susseguono esibizioni di artisti di strada, clown e tanta musica. “Portiamo la bella luce di Israele al mondiale”: è il messaggio di pace che passa attraverso l'innovazione quello che il viceministro agli affari esteri di Israele Tzipi Hotovely ha pronunciato oggi durante la conferenza di apertura dell'evento. Alla sua prima uscita pubblica internazionale, la viceministra ha ricordato che “la sfida di nutrire il pianeta è sempre stata molto presente nella cultura di Israele”. “E' davvero un onore e un’emozione essere qui, oggi, in questo meraviglioso Expo uniti dal tema Feed the Planet – ha detto il viceministro – Un messaggio universale e di grande importanza a cui rispondiamo con un padiglione dedicato ai progressi di Israele nell’innovazione per l’agricoltura”. Ad Expo, “Israele ha puntato sull'importanza dell'Innovazione nell'uso dell'acqua. Due terzi del nostro territorio è desertico e fin dalla fondazione il nostro primo premier disse che la sfida principale era quella di usare la tecnologia applicata all'acqua per ottenere un territorio fruttifero con cibo e acqua per tutti”.
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COMUNITA' EBRAICA DI ROMA: RUTH DUREGHELLO ELETTA PRESIDENTE
Martedì sera il Consiglio della Comunità Ebraica di Roma ha eletto il suo nuovo Presidente: Ruth Dureghello. La prima Presidente donna in tutta la storia della comunità ebraica più antica della Diaspora, presente nella Capitale da ben 22 secoli. Un grandissimo augurio di guidare con orgoglio e saggezza gli ebrei romani, legati fortemente all'ebraismo quanto alla città di Roma, che hanno vissuto la città nel bene e nel male sempre con trasporto e partecipazione. Mazal tov!

Nelle ultime 72 ore sul BLOG > progettodreyfus.com:

Il resoconto sulla guerra a Gaza dimostra la parzialità delle Nazioni Unite | di Mario Del Monte
Il rapporto delle Nazioni Unite sulla guerra a Gaza della scorsa estate non è affatto sorprendente e non aggiunge nulla di nuovo a ciò che si sapeva del conflitto. Come era facile prevedere, sia Israele che le organizzazioni palestinesi sono accusati di crimini di guerra per le centinaia di bambini palestinesi che hanno perso la vita nei bombardamenti e per i missili lanciati sulle città israeliane. La cosa più rilevante però è stata subdolamente tenuta fuori dal resoconto: Israele non ha avviato le ostilità e nella sua reazione si è concentrato sul neutralizzare le rampe di lancio di Hamas. Inoltre, fin dal primo giorno Israele ha cercato una mediazione per fermare lo scontro ma ogni volta la risposta dei terroristi di Hamas è stata una pioggia di razzi sul Sud di Israele. In un certo senso la condanna internazionale che scaturirà dal rapporto è esattamente ciò che Hamas voleva quando, utilizzando scudi umani o esponendo la popolazione palestinese ai rischi del conflitto, ha fatto di tutto per far sì che ci fosse un numero di morti palestinesi considerevole
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Dopo 39 anni non tramonta la figura dell’eroe Yoni | di Micol Anticoli
Ieri, come ogni anno, il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha reso omaggio alla tomba di suo fratello Yoni, caduto durante l’operazione Entebbe nel 1976. L’operazione venne messa a punto dall’esercito israeliano e dal Mossad, dopo che un commando di terroristi palestinesi appartenenti al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina dirottò un aereo Air France proveniente da Tel Aviv, giunto ad Atene e diretto a Parigi. Dopo una prima tappa a Bengasi per il rifornimento, i terroristi ordinarono di volare ad Entebbe, in Uganda, dove liberarono circa 140 passeggeri e tennero in ostaggio 105 persone fra israeliani ed ebrei. Il personale di volo ed una suora si dimostrarono solidali agli ostaggi e si rifiutarono di abbandonare il velivolo. La richiesta, non lontana da quelle che avanzano gli attuali terroristi palestinesi quando rapiscono soldati e civili israeliani, era di scarcerare decine di loro “colleghi” detenuti nelle carceri israeliane, più altri palestinesi prigionieri in Francia, Germania, Kenya e Svizzera
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Il rapporto del Consiglio dei Diritti Umani non è abbastanza per incriminare i soldati israeliani | di Mario Del Monte
Le Nazioni Unite hanno pubblicato il loro resoconto sulla guerra di Gaza dello scorso anno. Ora gli israeliani temono che le accuse contenute nel rapporto possano far decidere alla Corte Penale Internazionale di approfondire il discorso sui presunti crimini di guerra perpetrati dallo Stato ebraico. Il 29 Giugno il Consiglio per i Diritti Umani discuterà il documento a Ginevra e poi deciderà come proseguire. Nonostante gli israeliani si siano impegnati nel convincere gli alleati a respingere il rapporto, il Consiglio probabilmente emanerà una risoluzione di condanna e la invierà all’Assemblea Generale che a sua volta deciderà se è il caso di implementarla chiedendo una votazione in seno al Consiglio di Sicurezza. Già nel 2009 il Consiglio per i Diritti Umani aveva emesso una risoluzione di condanna nei confronti di Israele sulla base del rapporto Goldstone. In quell’occasione l’Assemblea Generale accettò la decisione del Consiglio ma l’unica conseguenza fu l’imposizione ad entrambe le parti di condurre “indipendenti e credibili indagini” sui casi di violazioni dei diritti umani. Per il governo israeliano combattere contro l’ONU è una causa persa
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Nelle ultime 72 ore su > facebook.com/progettodreyfus:

GLI ATTENTATI DI SERIE B
Nelle ultime 24 ore, si sono registrati 27 “incidenti” causati dal lancio di pietre e bombe incendiarie contro autoveicoli e autobus israeliani con l'obiettivo di ferire e uccidere. Magari questa notizia non occupa le prime pagine dei giornali perchè non c'è scappato il morto o il ferito in pericolo di vita, ma anche questi sono attentati
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GERUSALEMME COME NON L'HAI MAI VISTA
Non sei mai stato in Israele? Non hai mai visto Gerusalemme? Guada questo video. 4 minuti ben spesi..
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Minaccia antisemita nel Regno Unito, manifestazione contro i privilegi ebraici il 4 Luglio a Golders Green. Leggi: bit.ly/GoldersGreen

Attacco missilistico su Israele nella notte passata e conseguente risposta militare per la tutela cittadina dello stato israeliano.

Nelle carceri di Hamas i detenuti con malattie contagiose sono ammassati accanto agli altri… A QUANDO UN BOICOTTAGGIO INTERNAZIONALE?

Secondo la stampa palestinese le celle delle carceri di Hamas pensate per 20 persone ospitano circa 80 detenuti. A QUANDO UN'INCHIESTA?!

Nelle ultime 72 ore sulla stampa nazionale ed estera:

CRISI IDRICA: LA BANCA MONDIALE CHIEDE AIUTO A ISRAELE – La Banca Mondiale ha firmato un accordo con Israele per quanto riguarda le tecnologie legate all’acqua. L’istituzione internazionale vuole che Israele condivida il suo know how con i paesi in via di sviluppo. Per svolgere questa missione, Israele riceverà 500,000 dollari. Esperti israeliani si recheranno nelle aree problematiche per presentare le tecnologie per lottare contro gli sprechi d’acqua e per incoraggiare il riciclaggio. Israele inoltre riceverà delegazioni straniere curiose di conoscere i nuovi sviluppi su desalinizzazione, filtrazione dell’acqua e irrigazione a goccia. La Direttrice per l’acqua presso la Banca Mondiale, Jennifer Sara>> LEGGI TUTTO L'ARTICOLO ORIGINALE SU SILICONWADI.IT
IL “CONSIGLIO DEI TIRANNI” DELL'ONU PROCESSA ISRAELE. E ARRIVA LA CORTE DELL'AIA – Cos’hanno in comune Algeria, Bangladesh, Cina, Congo, Costa d’Avorio, Cuba, Etiopia, Gabon, Indonesia, Kazakistan, Kenia, Maldive, Marocco, Nigeria, Pakistan, Qatar, Russia, Arabia Saudita, Sierra Leone, Emirati Arabi, Venezuela e Vietnam? Una poltrona in prima fila al Consiglio dei diritti umani dell’Onu sulle rive del lago di Ginevra. Sono loro, dittature o “stati parzialmente liberi”, forti di una maggioranza di 27 membri su 45, ad aver dato mandato alla commissione di Mary McGowan Davis di accusare Israele di “crimini di guerra”. Il rapporto imputa all’esercito israeliano l’“uso sproporzionato della forza” e suggerisce un’indagine della Corte dell’Aia. Il ministro israeliano Naftali Bennett martedì ha detto che “il rapporto ha il sangue sulle mani, perché acconsente all’uccisione degli ebrei”, stabilendo una simmetria legale e morale fra Israele e i terroristi. Il Consiglio dei diritti umani è diventato un tribunale di dittatori. Nel 2004, 13 stati su 53 erano “non liberi” o “parzialmente liberi” secondo l’organizzazione non governativa Freedom House. Nel 2011 erano a 21. Oggi sono 27. Intanto, il presidente sudanese Omar Bashir, che i crimini di guerra nel Darfur li ha commessi davvero, si fa beffe dell’Aia e gira indisturbato nonostante il mandato di cattura. Un po’ di numeri per spiegare “l’ossessione” di cui parlava martedì il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. Come denuncia la ong UN Watch, “il 70 per cento delle critiche specifiche del Consiglio dei diritti umani è contro Israele, un terzo delle condanne sono dirette a Israele e tre delle cinque sessioni speciali del Consiglio sono state dedicate a Israele”...>> LEGGI TUTTO L'ARTICOLO ORIGINALE SU IL FOGLIO.IT

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