IL TRASFERIMENTO DELLE SCULTURE DI NICOLA E GIOVANNI PISANO DA PISA A MILANO, E L’ESPOSIZIONE DEL MASACCIO ALL’EXPO.

SGARBI: «POLEMICA SENZA SENSO. DA PROSPERI E MONTANARI TEPPISTICA AZIONE DI DISINFORMAZIONE. TACCIONO PERÒ SUGLI SPRECHI DEL PADIGLIONE ITALIA»

MILANO – Vittorio Sgarbi replica ai firmatari di un appello che polemizzano per il trasferimento delle sculture di Nicola e Giovanni Pisano da Pisa a Milano, e per l'esposizione del Masaccio nel Padiglione Eataly di Expo 2015.

«Alcuni fighetti di casa nostra, cercando di ritenere drammatico quello che non lo è, polemizzano con il trasferimento delle sculture di Nicola e Giovanni Pisano da Pisa a Milano in concomitanza con l'Expo.

La protesta è senza senso, perché non possono ignorare che queste sculture sono rimaste all'aperto per ben 7 secoli, e solo da poco trasferite nei depositi del museo, non esposte al pubblico perché il museo è in fase di allestimento.

Come sempre, la posizione dei firmatari dell'ennesimo, inutile appello, è tendenziosa e strumentale.

Nessuno, per esempio, ha protestato perché le opere dell'Accademia Ferrara di Bergamo sono andate in giro per il mondo

Inesatto – aggiunge Sgarbi – il riferimento all'Expo, perché così come si ricompone il Trittico di Antonello da Messina a Palazzo Bagatti Valsecchi, le sculture di Nicola e Giovanni Pisano vanno in un museo omologo certamente non inferiore a quello dell'Opera Primaziale di Pisa, cioè nel Museo del Duomo di Milano e nell'appena restaurata chiesa di San Gottardo che è stata allestita come sede museale.

Quanto al Masaccio, cui fanno riferimento firmatari ignoranti come Adriano Prosperi e Tomaso Montanari, esso è in un'area totalmente museale predisposta nel Padiglione Eataly dell'Expo, con tutte le condizioni di sicurezza concordate con il Ministero. Ma loro non lo sanno. E tacciono, invece, sullo spreco di danaro pubblico del Padiglione Italia che ospita alcune sculture greche e romane in condizioni di precarietà, pur essendo costato 100 milioni di euro.

Prosperi e Montanari ignorano e fingono in perfetta malafede, senza considerare che Oscar Farinetti spende soldi suoi per una mostra che rappresenta l'identità italiana, evitando il patetico ricorso al multimediale che è la negazione dell'arte e del suo significato.

Non è da escludere che per la disperazione che li ha colti, Prosperi e Montanari si suicidino, interrompendo la loro teppistica azione di disinformazione. Saranno compianti da chi si è fatto ingannare da loro»

Nino Ippolito

(Ufficio Stampa Sgarbi)

press@vittoriosgarbi.it

+39 340 73 29 363

@stampasgarbi

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