Nei giorni scorsi ha preso il via la fase operativa del Piano Garanzia Giovani in Sicilia. Le aziende siciliane potranno ospitare giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni per un percorso di tirocinio, al termine del quale potranno decidere se concludere l'esperienza o se procedere ad una eventuale assunzione agevolata. Il periodo di tirocinio non costituisce rapporto di lavoro e al tirocinante sarà riconosciuta un'indennità di 500 euro mensili totalmente a carico della Regione Sicilia. Secondo le Linee Guida regionali in recepimento dell'accordo della Conferenza Stato-Regioni dello scorso Luglio 2013, le aziende interessate non devono però aver effettuato licenziamenti per giustificato motivo oggettivo nei 12 mesi precedenti e non devono aver fruito di Cassa Integrazione anche in deroga per unità produttive equivalenti a quelle del tirocinio.
“Tale restrizione – dichiara il presidente di Cifa Sicilia, Fabio Virdi – potrebbe vanificare i risultati attesi, visto che le aziende che hanno fatto ricorso agli strumenti di integrazione salariale o che sono state costrette ad effettuare dei licenziamenti, a causa della crisi economica, sono numerosissime”.
Sulla base di tali valutazioni e considerando che l’economia italiana sta vivendo una fase di ripresa, la CIFA, Confederazione Italiana delle Federazioni Autonome, pur condividendo i parametri dell’accordo Stato – Regioni, ha richiesto un incontro immediato sul tema all'Assessore Regionale al Lavoro della Regione Sicilia, Bruno Caruso. “L’obiettivo – precisa Virdi – è presentare una proposta concreta che consideri la possibilità di derogare in parte a quanto previsto dal Piano Garanzia, riducendo il suddetto periodo di assenza per l’azienda di licenziamenti e utilizzo di cassa integrazione, da 12 a 3 mesi, così da agevolare imprese e lavoratori”.
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