L’amore fa passare in secondo piano i legami naturali

Il prete e scrittore Mauro Leonardi (blog “Come Gesù”) ha pubblicato su l’Huffington Post del 19 marzo, un altro di quegli articoli che fanno riflettere, il che non significa che siano a tutti graditi, giacché non tutti amano riflettere. L’articolo s’intitola: “Per l’amore ci vuole il contatto fisico”, titolo che sintetizza bene il senso dello scritto. Alcune righe: «Durante quel dialogo straordinario, parlando del bisogno di avere rapporti veri, reali, papa Francesco ha detto che serve “il rapporto fisico, affettivo, il rapporto nel tempo e nel contatto con le persone” e poche righe prima, parlando di figli, diceva che hanno bisogno di quell'appartenenza che si dà “con l'amore, con l'affetto, con il tempo, prendendoli per mano, accompagnandoli, giocando con loro”… quando un ragazzo fa una domanda non vuole solo sapere “qualcosa”, ma chiede “di te”. Perché ti chiede chi è lui. Vuole vedere cosa tu vedi di lui, perché lui vuole vedersi in te, conoscersi attraverso te. E, giungere, attraverso il contatto, alla verità dell'amore». Vale la pena ricordare che anche la parola, il suono della parola è “contatto fisico”, la parola materna o paterna che giunge all’orecchio e al cuore e alla mente dei figli. Il parlare, il farsi ascoltare, e l’ascoltare i figli che parlano, il raccontare di sé e il farsi raccontare, sono contatto fisico. E chi dovrebbe far riflettere l’articolo? Ovviamente tutti coloro che ai figli non fanno mancare nulla, ma li privano appunto del contatto fisico, della parola, della loro presenza. E dovrebbero riflettere tutti coloro che danno grande importanza a come i figli nascono, alla fecondazione eterologa, ignorando che non è il padre biologico che conta, ma colui che si comporta da vero padre, che “prende per mano il figlio, che lo accompagna, che gioca con lui”, che parla con lui. E considerando che l’autore dell’articolo è un sacerdote, converrà ricordare due versetti del vangelo di Matteo: “Quindi stese la mano sui suoi discepoli e disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli; chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi mi è fratello, sorella e madre»” (Mt 12, 49-50). L’amore fa passare in secondo piano i legami naturali. Quindi al titolo: “Per l’amore ci vuole il contatto fisico”, si potrebbe aggiungere: “Non necessariamente del genitore biologico”.

Veronica Tussi

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