Negli Stati Uniti alcuni consumatori hanno scoperto la spiacevole sorpresa di ritrovarsi frammenti di metallo nella Pasta al Forno al Formaggio. Il prodotto incriminato riguarderebbe la pasta pronta “Mac & Cheese” del marchio Kraft Foods. A seguito della notizia, Kraft America ha richiamato a scopo precauzionale circa 6,5 milioni di confezioni. La data di scadenza delle confezioni di pasta interessata è compresa tra il 18 settembre 2015 e l'11 ottobre 2015 e sono contrassegnate con il codice “C2”. La stessa multinazionale dell’alimentare ha fatto sapere che il problema, è stato immediatamente circoscritto. Le confezioni sono state vendute negli Stati Uniti, Portorico e in alcuni paesi nei Caraibi e in Sud America. Mentre risulta che nessuna segnalazione in tal senso è giunta in altri Paesi. Per la maggior parte degli americani è il Mac&Cheese una specie di pasta al forno condita con una ricca crema di cheddar. Amata da tutti negli States, piccoli e grandi, rappresenta un classico sempre presente sulle tavole americane. Si narra che il presidente Tomas Jefferson abbia importato questa ricetta dal nord Italia nel lontano 1793… Oggi i Mac and Cheese Kraft già pronti sono molto diffusi in America e tutti adorano cenare con questo piatto, considerato da tutti gli americani il simbolo del “comfort food” “I want Mac & Cheese!” è la frase più pronunciata dai bambini in USA…niente di più facile e veloce, per fortuna! Mac & Cheese Kraft pronti per essere cucinati, si possono acquistare nei negozi online di cibo americano! Kraft Foods Group Inc ha segnalato martedì che è a conoscenza di otto episodi di consumatori che hanno trovato frammenti di metallo nelle confezioni, ma non è stato informato di eventuali lesioni. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, alla luce di tale fatto rileva come in altri paesi, al primo segnale di prodotto difettoso o rischioso per la salute, siano le stesse società alimentari ad attivarsi prontamente per le opportune verifiche e per tutelare i consumatori. In Italia, al contrario, ancora non si è giunti a tale sensibilità e si è spesso costretti a vedere l’intervento delle autorità di vigilanza o dei NAS prima che le imprese ammettano i propri errori.Non ci resta a questo punto che continuare a vigilare come consumatori e a richiedere l’immediato intervento delle istituzioni al benché minimo sospetto di rischi per la salute.
Lecce, 18 marzo 2015
Giovanni D’AGATA