Borseggiatori, credenti e non credenti, giubilanti per il Giubileo

Una come me che da quando Papa Francesco è salito sul soglio di Pietro, non ha fatto altro che elogiarlo, questa volta può permettersi di criticarlo. Il Pontefice ha dato la lieta notizia di un Giubileo straordinario, con dieci anni di anticipo su quello ordinario del 2025. “Un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio”. Tutti contenti? Forse non tanto quei cittadini di Roma, credenti e non credenti, che tutti i giorni sono costretti a servirsi dei mezzi pubblici per andare a lavorare e per far ritorno a casa. Soprattutto quelli costretti a servirsi della metropolitana linea B, molti treni della quale vecchi e fatiscenti e privi di aria condizionata, caldissimi e irrespirabili. Farà miracoli il sindaco Marino, raccomandandosi al Dio della misericordia? Quei miracoli che aveva promesso in campagna elettorale (città a misura di bambino) e magari non per sua colpa non è riuscito a fare? Contenti commercianti, albergatori, ristoratori, credenti e non credenti, di non avere davanti a sé un tempo ragionevole per prepararsi a ricevere milioni di turisti? Contenti vigili urbani, poliziotti e carabinieri, credenti e non credenti? Poiché il Vaticano si trova nella città di Roma, e Roma si trova in Italia, non sarebbe stato giusto che il Papa avesse parlato della sua intenzione col sindaco della Capitale e col nostro governo? Una categoria di persone però sicuramente si sarà sfregate le mani giubilante per il Giubileo, una categoria di persone sempre più numerosa, sempre più insistente, e sempre più impunita: i borseggiatori, i ladri, credenti e non credenti.

Francesca Ribeiro

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