Comites-Zurigo: perché votare Associazioni Italiane in Svizzera

Cari lettori, mancano solo pochi giorni per potersi iscrivere alle liste elettorali del Comites, per poi ricevere il plico elettorale dal Consolato di Zurigo.
Ricevuto il plico, sarà tempo di indicare la nostra preferenza… Ma quale delle quattro liste che si sono presentate dovremmo votare?
Dovremmo votare nuovamente coloro che negli ultimi 10 anni hanno rappresentato solo loro stessi, come i pluridecorati e pluricavalieri del Comites, Da Costa, Alban e Putrino?
Non penso che questi personaggi possano pensare di meritare ancora una volta il voto degli italiani all’estero, c’è un limite all’ingenuità degli elettori.
Meritevoli o meno, i nostri cari affezionati alle poltrone Comites, si sono ricandidati, non avendo alcuna intenzione di farsi da parte, non intendendo lasciare spazio a nuove idee e a nuovi candidati.
Pare proprio che non riescano a vivere senza le mostrine del Comites appuntate sul petto!
A capeggiare due delle quattro liste ammesse a partecipare al rinnovo del Comites di Zurigo ci sono da una parte il Presidente e il Vicepresidente uscenti, Paolo Da Costa e Luciano Alban, e dall’altra Antonio Putrino, altro membro uscente del Comites di Zurigo, proprio colui che avrebbe avuto in concessione dal precedente Console, Mario Fridegotto, la Casa d’Italia a Zurigo.
A seguire c’è un’altra lista capeggiata dal Presidente uscente dell’ex Comites di Lucerna, il Sig. Nicola Colatrella.
Infine ci siamo noi, la lista Associazioni Italiane in Svizzera, unica nuova lista, unica composta da facce nuove, uomini e donne che negli ultimi anni non hanno avuto nulla a che fare con i Comites.
Spero che gli elettori capiscano che è giunto il momento di voltare pagina e di concedere la fiducia a nuovi soggetti. Se poi credete che in questi 10 anni, i soliti noti abbiano lavorato per l’interesse della comunità italiana, allora continuate a farvi del male, continuate a votarli, permettete loro di continuare cantarsela e suonarsela, magari aggiungendo altre onorificenze al loro petto.
A dire la verità, mentre i vari Da Costa e Alban si accontentavano solo di apparire, si occupavano di soddisfare la loro fatua vanità, il personaggio più scaltro dei tre è stato il cavalier Putrino, che non si è fermato alla Casa d’Italia; infatti, mentre Da Costa e Alban si beavano narcisisticamente di apparire ad ogni evento, lui metteva piede in altri enti dell’emigrazione evitando clamori.
È assurdo e inconcepibile che non sia pubblico lo Statuto dell’Associazione “Pro Casa d’Italia” di cui, guarda caso, fanno parte Da Costa, Alban e Putrino.
Parrebbe, il condizionale è d’obbligo, che il suddetto Putrino sia in possesso di una concessione ventennale sul suddetto immobile.
Evviva la trasparenza!
Ad onor del vero, il cavalier Putrino non lo si può neanche tanto biasimare, perché il tutto gli è stato offerto su un vassoio d’argento dal precedente console, Mario Fridegotto, e lui ha accettato il regalo, diventando una sorta di padrone di questo edificio di proprietà dello Stato Italiano.
Ultimamente, con la nuova gestione, la Casa d’Italia, da punto di riferimento, di ritrovo per i nostri connazionali, è diventata un luogo estraneo alla collettività italiana.
È stato addirittura vietato il gioco delle carte nella sala del Bar. Poveri pensionati, magari si aspettavano che sarebbero rimasti là seduti, buoni buoni, in silenzio e in ascolto di quanto belli, buoni e cari erano il cavalier Putrino e il resto della cavalleria.
E così i nostri connazionali hanno tolto il disturbo, trovando altrove chi li ha accolti a braccia aperte, per esempio al “Punto d’Incontro” e “da Cono”.
Noi della lista Associazioni italiane in Svizzera, abbiamo ritenuto opportuno scendere in campo per andare a fondo in questa ed altre questioni, ma soprattutto di occuparci, in questo momento, di una grave ingiustizia a cui sono sottoposti gli italiani residenti all’estero, cioè la discriminante tassa sulla prima casa posseduta in Italia, considerata seconda abitazione, insieme alle altre assurde tasse connesse.
Questo era ed è un compito di cui si dovrebbe occupare il Comites, ma i membri uscenti del suddetto organismo hanno pensato bene di tenersi alla larga da questa complessa problematica. Mi meraviglia che nell’ultima riunione del Comites uscente, nel bilancio che hanno approvato abbiano dimenticato di mettere le onorificienze che hanno portato a casa: l’unico risultato degno di nota in questi ultimi 10 anni.
Perciò chiediamo agli elettori di riflettere prima di dare, ad occhi chiusi, il voto a chi non lo merita…. Non sprecate ancora una volta, a dieci anni di distanza, il vostro voto e non sprecate la possibilità di sottoscrivere la Petizione contro le tasse sulla prima casa per gli italiani all’estero (vedi allegato)
Gerardo Petta, Associazioni Italiane in Svizzera

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