A Barack Obama prudono le mani. Le mani europee, ovviamente

Nessuno se n’è accorto, ma la Russia sta invadendo il territorio degli Stati Uniti d’America, e al premio Nobel per la pace giustamente prudono le mani. Le mani europee, ovviamente. Del resto, quando i granai sono colmi di grano, il grano va consumato, e così è per le armi, quando gli arsenali sono stracolmi, le armi vanno consumate. Gli americani sanno bene che cosa significa sganciare bombe sulle città, sono espertissimi in quest’arte, al punto da essere stati i protagonisti del più grande atto terroristico mai avvenuto nella storia: il lancio delle bombe atomiche sulle città giapponesi. Un’esperienza unica al mondo. Non hanno però nelle orecchie il rombo dei bombardieri che arrivano sulle proprie città a sganciare bombe. Io ancora oggi, quando sento il rombo di un aereo nel cielo, di un pacifico aereo nel cielo, non posso fare a meno di ricordare quando suonava l’allarme a Carrara e si correva nei rifugi e si aspettava il rombo e poi il frastuono delle bombe che cadevano qua e là alla ricerca del Comando Tedesco… E intanto crollavano le case e si contavano i morti ei feriti, e alla macerie si aggiungevano altre macerie. E tutto è rimasto impresso nella mente. E per questo spero con tutta l’anima che i Russi smettano di far prudere le mani al premio Nobel per la pace. Le mani europee, ovviamente.
Carmelo Dini

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