LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Esimio Presidente,

in occasione della sua elezione a Capo della Repubblica italiana, a nome delle comunità dei connazionali del centro e nord America le porgo i complimenti vivissimi e l’orgoglio dell’italianità residente in America.

I ringraziamenti per il ricordo che Ella ha voluto mostrare con tutte le popolazioni di emigrati vecchi e nuovi nel mondo, merita un omaggio speciale. Non è consuetudine, neanche siamo abituati a cotanto appassionato affetto per cui siamo favorevolmente impressionati.

Da troppo tempo bistrattati e relegati in un angolo, la nostra Patria si allontana sempre di più da noi offendendo l’amore rimasto intonso che ciascuno di noi, le garantisco Presidente, mantiene inalterato per l’Italia nonostante le difficoltà e le ristrettezze.

Ecco perché la sua menzione a ricordo degli italiani nel mondo, è risuonata come una straordinaria novità foriera di una speranza affinché non finisca nel dimenticatoio una storia di uomini e donne forti formidabile serbatoio di possibilità positive per le nostra terra.

Le scrivo, Presidente, perché latore di doglianze giustificate. E’ ingiusto che la nostra madre patria ci consideri una palla al piede, un peso inutile. Le coscienze, i sentimenti meritano altro destino.

Non per ultimo, in occasione delle elezioni per il rinnovo dei CO.MI.TES (Comitati degli Italiani All’estero), le modalità con le quali sono state indette, il disinteresse del governo italiano nel programmarle, il giudizio sottinteso ed ingiustificato di alcuni funzionari di considerare chi per mancanza di tempo o altri impedimenti non sia riuscito a mettere insieme una lista elettorale, non giudizioso e pertanto escluso da poter scegliere chi potesse rappresentarlo, ha sottolineato l’assoluta riluttanza e fastidio per qualcosa ritenuta oramai inutile.

Non essendo state pubblicizzate adeguatamente, non avendo diramato una informazione capillare tra le comunità perché inesistenti i sistemi atti ad attuarle, ci troviamo al cospetto di elezioni “scherzo”, brutto scherzo ed anche assai costoso per quanto riguarda le casse dello Stato italiano.

Nel resto del mondo, cinque continenti, e non per colpa dei consolati ma semplicemente per l'assenza di una rete di comunicazione italiana sufficiente a coprire un territorio migliaia di volte piu' vasto della nostra penisola, l’informazione non è come in Italia che, anche attraverso l’affissione dei manifesti sui muri delle città i cittadini vengono a conoscenza delle notizie immediatamente dopo le loro emissioni. All’estero, le distanze, le grandezze, i pochissimi uffici consolari e le ambasciate non consentono di coprire i territori in maniera tale da preparare ed informare un così importante evento in così poco tempo: 30 giorni.

Attualmente, in moltissime città all’estero non verranno espletate le elezioni proprio per la mancanza di informazione per cui non è stato possibile presentare le liste dei candidati e lo scopo del CO.MI.TES, in questo modo, viene svilito di ogni significato.

Intervenga, signor Presidente. Le comunità del centro e nord America e non solo quelle, le saranno grate se la Sua voce autorevole, interessata solo per affetto e per attaccamento agli italiani residenti all’estero, correggerà le storture poste in essere.

Con infinita gratitudine,

Carmelo (Melo) Cicala, Presidente del Comites di Washington, D.C.

Coordinatore dei Presidenti dei Comites delle Circoscrizioni Consolari, U.S.A.

Emigrato da Messina a Washington, DC dal 1951,

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