“Un padre dovrà risarcire con 18 mila euro il figlio per avergli negato il «diritto alla famiglia». Lo ha deciso il tribunale di Savona che ha accolto il ricorso presentato dalla mamma del piccolo. La decisione è del giudice della sezione civile di Savona Cristina Tabacchi. Secondo l'avvocato della donna é dimostrato che a causa dei comportamenti violenti del padre il bimbo abbia trascorso un'infanzia poco serena, nella quale i suoi diritti di minore sono stati violati. La tesi accolta dal giudice che ha condannato l'ex marito della signora al pagamento del risarcimento danni” (Leggo del 7 febbraio 2015). Una notizia importante che dovrebbe far riflettere molti. I bambini possono ricevere maltrattamenti diretti, ma anche indiretti, qualora si crei intorno a loro un clima malsano. Dovrebbe far riflettere in particolare coloro che si adoperano per organizzare convegni a favore della famiglia naturale, non comprendendo che la famiglia naturale è quella dove un bambino possa crescere circondato da amore. Ma io non ho partecipato a questi convegni, e forse mi sbaglio. Sicuramente si sarà parlato di questo, dell’importanza che un bambino cresca in un ambiente sereno, dove non ci siano persone che litigano tutto il giorno, giacché non c’è niente di peggio per un bambino che vedere i genitori accapigliarsi. Sicuramente si sarà parlato della piaga del femminicidio nel nostro paese. Sicuramente si sarà parlato della povertà infantile aumentata a causa della crisi, dei nuclei familiari che non sono più in grado di assicurare un pasto normale ai bambini, della tensione nelle famiglie a causa della recessione, dello stress, che si riflette soprattutto sui più piccoli. Sicuramente di questi è altri problemi importanti si sarà parlato in questi convegni. Oppure si sarà parlato dei bambini che nascono da un uomo e da un donna, e non sotto i cavoli?
Miriam Della Croce