Angelo Bruscino: questa norma è uno nuovo tsunami sulle imprese. E' inaccettabile che una Pubblica Amministrazione in perenne ritardo nei pagamenti applichi una presunzione di colpevolezza sulle imprese
“Caro Presidente, le sue parole “Sarò un arbitro imparziale, ma i giocatori mi aiutino” riferite agli attori della politica hanno colpito tutti noi e vorremmo che fossero applicabili anche al rapporto tra una Pubblica Amministrazione, spesso giocatore scorretto e in continuo ritardo nei pagamenti alle imprese, e il mondo delle imprese oneste e del lavoro.”
Non usa mezzi termini il presidente nazionale dei Giovani di Confapi Angelo Bruscino in una lettera aperta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla norma sull’introduzione dello split payment che danneggerà fortemente le imprese sul piano della gestione finanziaria.
La norma (art. 1, comma 629, lettera b, legge n. 190/2014), si ricorda, prevede che le pubbliche amministrazioni acquirenti di beni e servizi, ancorché non rivestano la qualità di soggetto passivo dell’IVA, devono versare direttamente all’erario l’IVA che è stata addebitata loro dai fornitori.
“Gentile Presidente, ci risiamo, nuova norma vecchia abitudine, nonostante le migliaia di dichiarazioni fatte a destra e a manca che inneggiano il Made in Italy e la ferma volontà di aiutare le imprese, alla fine si ricasca nel vecchio vizio e si torna a mortificarle, questa volta con lo Split Payment.
In buona sostanza, l’impresa fornitrice di beni e servizi alla PA si troverà ad emettere una fattura la cui IVA verrà versata dall’ente direttamente all’Erario.
Risultato? L’impresa non riuscirà a compensare l’IVA generando quindi una minore disponibilità di cassa che in un periodo di Credit Crunch come quello attuale si tradurrà unitamente ai ritardi di pagamenti dello stato in un nuovo tsunami sul mondo delle imprese che travolgerà chi è sopravvissuto alla crisi con grandi difficoltà.
Con questo vogliamo ribadire che la lotta all’evasione resta fondamentale, ma forse basterebbe a volte che lo stato rispettasse le sue stesse leggi, come ad esempio il rispetto dei contratti e dei tempi di pagamento per risollevare le sorti di migliaia di imprese e trovare le casse dell’erario meno vuote, se le PMI continuano ad essere munte, alla fine non resterà più nulla da recuperare se non il rimpianto per aver agito male.
Gentile Presidente ci aspettiamo un suo intervento che riesca ad assicurare allo Stato e alle imprese il medesimo risultato: lotta all’evasione e semplificazione e velocità per le PMI. Imprese che sono la spina dorsale di questo paese e che sono già stata troppo bersagliate da norme inique e da interpretazioni arbitrarie.
In gioco è la competitività del nostro tessuto economico.”
Confapi
La CONFAPI, Confederazione italiana della piccola e media industria privata, è nata nel 1947 e rappresenta oggi gli interessi di oltre 94.000 imprese manifatturiere, con circa 900.000 lavoratori dipendenti. La CONFAPI opera con mezzi e finalità che rispecchiano la filosofia di gestione di una PMI. Infatti, le risorse umane nelle piccole e medie imprese, rispetto alle grandi aziende, sono maggiormente valorizzate grazie a una collaborazione più stretta e un’attività professionale più prossima all’imprenditorialità. La peculiarità degli interessi e delle modalità di sviluppo dell’impresa piccola e media è una ricchezza del sistema produttivo italiano: adattabilità e flessibilità sono le qualità salienti dell’azienda italiana, modello di riferimento anche per altri Paesi. La CONFAPI, in oltre sessant’anni di storia, ha contribuito allo sviluppo delle PMI, supportandole in tutte le scelte dettate dal mutare degli orizzonti economici.
CONFAPI è una parte sociale riconosciuta e come tale svolge funzione di rappresentanza dell’identità, degli interessi e delle aspettative della piccola e media industria italiana. Per poter espletare tale funzione – che prevede interventi di consultazione, progettazione e programmazione nell’ambito di organismi tecnici e politici – CONFAPI è presente con propri rappresentanti in molteplici istituzioni, enti e organi della pubblica amministrazione italiana. Vede come sue associate delle organizzazioni provinciali e regionali in tutte le 20 regioni d’Italia, ed è dal 2013 un membro di CEA-PME.