Lazio: La nostra risposta al taglio del Fondo Sanitario Nazionale

Non si comprende se il Governo sia affetto da schizofrenia o dall'insana volontà di penalizzare i cittadini. A qualche mese dalla ratifica del Patto della Salute si decide, discostandosi quindi dalla programmazione decisa nella Conferenza, di porre in essere dei tagli al Fondo Sanitario che comporterebbero l'ulteriore contrazione delle tipologie e della qualità dei servizi sanitari.

Nonostante le evidenze del fallimento delle tagliole nonché di inefficienza comprovata anche della spending review, nonostante l'inefficacia della Gestione Sanitaria Accentrata presso la Regione Lazio che avrebbe dovuto implementare sistemi di pianificazione e controllo atti all'individuazione puntuale degli sprechi, si sceglie ancora di ricorrere all'eliminazione indistinta delle risorse che ben poco si discosta dagli ormai esorcizzati tagli lineari quanto, piuttosto, fare peggio.

Invece di intervenire strutturalmente sul funzionamento del sistema, operando una razionalizzazione nell'uso delle risorse in quei settori di evidente spreco, quale i costi di funzionamento dell'apparato amministrativo come le amministrazioni regionali (ricordiamo che gli impegni previsti in bilancio nel Lazio per le spese pubblicitarie sono passati da 600.000 a 6.000.000, oppure le spese per investimenti strutturali e servizi, nella sostanza l'acquisto di cornici, l'adeguamento dei mobili al gusto dei nuovi funzionari, ammonta ogni anno a 300.000), si predilige non erogare i servizi, quindi impedire l'accesso alle cure.

Invece di individuare indicatori di produttività e di spesa standard, anche nell'ambito del solo sistema sanitario, mediante opportune azioni di confronto tra aziende virtuose e non virtuose, che consentirebbero riallocazioni mirate delle risorse e individuazioni delle responsabilità, si persevera nella logica del taglio indistinto della spesa che non ci dice alcunché sulla causa che l'ha prodotta. E che penalizza poco gli inefficienti e molto chi è già efficiente.
L'uso dei Sistemi Informativi regionali e la lettura corretta della contabilità delle Aziende e degli Enti permetterebbe di trovare gli agognati fondi necessari a finanziare un Sistema Sanitario Efficiente nonché a permetterne l'accesso a quei cittadini che attualmente non possono permettersi le cure a causa dei lunghi tempi di attesa.

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