Carlo Gambescia intervista

POST-QUIRIANARIE

Giovanna Canzano

intervista

CARLO GAMBESCIA

“Per Renzi, Mattarella è una pedina che, gli è servita per ricompattare il partito. Renzi vuole il potere e soprattutto mantenersi in sella: più dura, più occupa,

più si rafforza. È una costante politica”. (Carlo Gambescia)

CANZANO 1- Il Patto del Nazzareno doveva equilibrare anche la scelta del Colle. Ma così non è. Perché?

GAMBESCIA – Non sono un esperto retroscenista… Ritengo però Renzi un politico molto spregiudicato, quindi il valore del Patto del nazareno – se quel patto c’è mai stato – era nullo fin dall’inizio. È servito per far approvare la legge elettorale che voleva Renzi. Tutto qui. Per il Colle, l’ex Sindaco di Firenze, aveva altre idee, come si è visto.

CANZANO 2- Berlusconi da abile politico non è riuscito ad imporsi, solo perché la destra è divisa, o?

GAMBESCIA – Abile politico è una parola grossa. Berlusconi è un bravo imprenditore, di politica non ha mai capito nulla. Uno stato non è una impresa. E non basta vincere le elezioni, anche brillantemente. Questa destra senza capo e né coda è il frutto avvelenato della sua superficialità. E, ovviamente, anche dell’ opportunismo, di chi lo circondava e circonda. E l’essere, ora, trattato come il due di briscola – parlo sempre di Berlusconi – è la naturale conclusione di una storia politica che rischia di somigliare a quella navale di Schettino e dei suoi ufficiali in seconda.

CANZANO 3- Mattarella è da leggersi come una vittoria personale di Renzi, con a seguito una classe politica che in modo compatto non ha deluso il suo leader.

GAMBESCIA – Per Renzi, Mattarella è una pedina che, come dice anche lei, gli è servita per ricompattare il partito. Renzi vuole il potere e soprattutto mantenersi in sella: più dura, più occupa, più si rafforza. È una costante politica. E, attenzione, Renzi si potrebbe rafforzare anche attraverso nuove elezioni – con legge elettorale su misura… – tese a regolare i conti con la sinistra interna. Tanto la destra non conta più nulla. Berlusconi è stracotto. Forza Italia perde pezzi. Alfano pure. Salvini è un playboy di provincia. Quelli di Fratelli d’Italia sono dei pensionati di An… Roba da giardinetti delle politica. Il resto è folclore online. Mishima della domenica.

Elezioni, e concludo, che Mattarella, al momento giusto, potrebbe concedergli.

CANZANO 4- Ma, se a votare per il Colle è stato lo stesso Parlamento di due anni fa, per quale motivo si è voluto tenere Napolitano?

GAMBESCIA – In quel momento il boccino lo teneva Bersani, poco stimato al Quirinale, e Grillo faceva paura… Renzi sparava ancora a salve (o così sembrava). Di riflesso Napolitano, capitano di lunghissimo corso, era l’unico, nella foresta pietrificata della politica italiana, che poteva trovare o far trovare, la famosa quadra. E così è stato.

CANZANO 5- Si diceva che la scelta sarebbe dovuta cadere su Draghi, ennesimo banchiere che avrebbe occupato il Colle, ma invece si è finiti per eleggere un cattolico-democristiano di sinistra. Mistero?

GAMBESCIA – Non c’è nessun mistero. Renzi, diffida di chi non può controllare. Punto. È la politica bellezza… Il che la dice lunga sulla mania dei “complotti banco centrici”. Faccio solo un esempio: se Grillo nel 2013, invece di sfottere Bersani, avesse accettato la sua proposta, avremmo avuto, in anteprima assoluta, un governo Tsipras e un altro Presidente della Repubblica. Ma quali complotti! Chi è causa del suo mal…

Se continua così, con questa destra che brancola nel buio e con Grillo e Casaleggio che giocano ai giacobini, Renzi ce lo teniamo sul groppone per i prossimi dieci-quindici anni.

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© Giovanna Canzano – Tutti i diritti riservati 2015

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