IL PUNTO n. 517 del 28 dicembre 2014 di Marco Zacchera

SOMMARIO: OK MOSCHERUOLA – DIGNITA’ – BILANCIO DI UN ANNO

GRAZIE a chi ha voluto acquistare il mio volume “LA MOSCHERUOLA – 60 ANNI DI VITA ITALIANA” che ha avuto un buon successo di vendite ( ricordo che gli introiti sono devoluti al “Verbania Center”). Ho ricevuto molte mail con commenti positivi e spero che altri lettori mi richiedano il libro. Con la richiesta ricordatevi di indicare il vostro indirizzo postale per la spedizione.

Altri mi hanno chiesto invece di presentare il libro in diverse parti d’Italia, cosa che farò volentieri ma sarebbe utile che chiunque desideri organizzare questi incontri cortesemente mi informi al più presto per cercare di pianificare gli appuntamenti tenendo presente che fino ad oltre metà febbraio tutte le date utili sono più o meno occupate. Per richiedere LA MOSCHERUOLA scrivete a marco.zacchera@libero.it

MARO’: QUESTIONE DI DIGNITA’

Con il 2015 inizia il 4° anno del calvario dei nostri due marò formalmente detenuti in India ma a distanza di quasi tre anni dai fatti L’INDIA NON HA ANCORA NEPPURE FORMULATO UNA INCRIMINAZIONE.

Alla Farnesina sono nel frattempo passati 4 ministri degli esteri e siamo allo stesso punto. Quanto il ministro Terzi si impuntò e sostenne che i nostri due militari NON dovevano essere restituiti all’India si ironizzò su di lui e invece aveva tutte le ragioni. Adesso si discuterà addirittura se fare tornare a Delhi il nostro marinaio che è in Italia per cure mediche!

Mi chiedo piuttosto perché, con un colpo di mano non certo impossibile, non si possa invece far tornare in patria anche l’altro: gli indiani protesterebbero un po’ per la forma, ma alla fine sarebbero perfino contenti anche loro di aver così chiuso una grana senza uscita. D'altronde se un paese come l’India dimostra totale inosservanza dei più basilari principi giuridici perché l’Italia deve fare l’anima candida? Certo nessuno ci sta aiutando a livello internazionale ed europeo, né l’Italia ha il coraggio – per esempio – di ritirarsi per protesta dalle missioni di scorta internazionale alle navi nell’Oceano Indiano.

Facciamo ridere il mondo: per esempio avete avuto notizie dell’ ineffabile ministro Mogherini che ora è perfino stata promossa “ministro degli esteri” dell’intera Unione Europea? “Li porteremo a casa!” promise ufficialmente un anno fa la sofisticata lady democratica cinguettando in elegante completo color rosa salmone…Ma i nostri soldati li stiamo ancora aspettando ed è a loro che vanno i primi auguri per l’anno nuovo: rappresentano ormai una questione di dignità nazionale!

BILANCIO DI UN ANNO

Un anno fa Matteo Renzi vinceva le primarie del PD e in pochi mesi – diventato premier – si è trasformato nell’uomo politico più importante d’Italia.

Una faccia nuova, accattivante, capace di sfrondare i soliti girotondi politici, un po’ arrogante e presuntuoso ma anche autore – credo – di un onesto tentativo di cambiare le cose.

Che in questo 2014 abbia avuto quasi tutti contro è una constatazione ovvia tanto da far pensare che qualsiasi sia il manovratore è proprio la spompata “macchina-Italia” a non voler girare soprattutto per la perdurante asfissia causatale da gruppi, lobby, camarille che alla fine hanno fatto il nido ovunque, stanno bene così e non vogliono cambiare assolutamente nulla.

Renzi è apparso comunque come una faccia nuova e perfino simpatica a molti, come ha dimostrato alle elezioni europee quando ha rivitalizzato l’immagine agonizzante del PD.

Viene anche il dubbio che Renzi non sia neppure “di sinistra” – anche se è tuttora il leader democratico – ma molte sue prese di posizione sono assolutamente trasversali dimostrando di non avere paraocchi, il che sarebbe francamente apprezzabile se non fosse che scantonano spesso nella demagogia.

Proprio questo frena il suo successo oltre il fatto che – nonostante gli osanna della massima parte delle TV e dei giornali e il suo modo diretto di apparire all’opinione pubblica – una, due, tre, molte volte ha “bluffato” e, nel tempo, si sa che i bluff vengono a galla, come per le recenti vicende economiche.

Si può urlare alla luna e prendersela con la Germania, ma alla fine in questa Europa comandano la Merkel e i suoi soci, non Renzi od Hollande ed è l’Italia ad essere in torto se non rispetta gli impegni. A questo proposito il semestre italiano alla guida dell’UE si conclude evaporato nel nulla, altra occasione sprecata.

Lo stesso per vicende recenti interne dove Renzi ha venduto le pentole (gli riesce bene) dimenticandosi i coperchi.

La riforma delle province trasformate in un limbo senza uscite è paradossale, idem l’umiliazione data a Carlo Cottarelli (quello incaricato di tagliare invano la spesa pubblica) che ha dimostrato come Renzi non voglia o non sappia incidere sul serio sui risparmi nella pubblica amministrazione che continuano ad essere lineari e non selettivi. Peggio ancora il suo non ammettere le difficoltà e vendere un rilancio dell’economia italiana che proprio non c’è. IL “Jobs Act” venduto come rivoluzionario alla fine porta a risultati che temo saranno nulli sul piano della occupazione reale.

Il 2014 è stato così l’anno di Matteo Renzi, ma con l’impressione che si sia già al capolinea con un PD dove si moltiplicano malumori e visto che i risultati promessi in campo economico proprio non arrivano.

E’ forte così la tentazione del premier per andare a votare e anche su questo fronte il suo bluff viene allo scoperto proponendo un sistema elettorale che – se alla fine uscisse come si prospetta oggi l’ Italicum – sarebbe profondamente incostituzionale e rischierebbe nuove bocciature.

Ma il vero successo di Renzi è di aver cloroformizzato l’opposizione mettendo nell’angolo la demagogia di Grillo e incartando il centro-destra dove ha saputo incantare il Cavaliere facendogli apparire la tenue possibilità di una sua riabilitazione in fondo al tunnel. Avete presente la carota tenuta due spanne avanti alla testa dell’asino? Mi si dirà che il paragone è poco rispettoso ma non me ne viene in mente un altro. Soprattutto Renzi ha saputo irretire l’ex Cavaliere proponendogli un sistema elettorale dove entrambi potrebbero piazzare amici ed amiche controllando completamente gli eletti dell’unica Camera che resterebbe dopo lo svuotamento funzionale del Senato.

A un Berlusconi che sa ormai di essere alle battute finali interessa solo sopravvivere, sistemare i fedelissimi, fare il demagogo e – se possibile – rientrare in gioco sul nuovo inquilino da mettere al Quirinale.

Tutto ciò va benissimo anche alla sua corte che quindi lo spinge verso l’abbraccio mortale mentre crolla l’immagine di Forza Italia che di fatto non è più così né carte né pesce a cavallo tra opposizione e maggioranza .

E’ ovvio che, a questo punto, se il centro-destra volesse uscire da questo limbo dovrebbe avere il coraggio e la forza di scuotersi, di proporre facce nuove, di avere il coraggio di affrontare un onesto dibattito interno che porti al superamento operativo di Berlusconi (ben vengano per lui doverosi riconoscimenti formali) visto che ormai rappresenta il passato e non il futuro.

Non è un caso che nelle elezioni di novembre sia uscito con slancio la figura di Matteo Salvini che oggi è l’unico a proporsi con idee originali all’elettorato diventando alternativa a Renzi anche se – correndo per la Lega – parte da posizioni di nicchia e ovviamente schiacciato da media in mano alla consueta intellighenzia di sinistra, il tutto come da scontato copione.

Ovvio che anche Mediaset abbia minimizzato la sua figura, così come quelle di chiunque potesse far ombra a Berlusconi, ma anche questo è nel consueto novero delle cose.

Per rompere l’accerchiamento e riproporsi agli italiani con un profilo potenzialmente vincente la carta giocabile dal centro-destra si chiamerebbe “elezioni primarie” per scegliere non solo il leader ma anche i candidati a tutti i livelli, primarie che invece tenacemente non si vogliono fare.

Chissà che il 2015 porti consiglio e faccia riflettere all’interno di Forza Italia dove in tanti non hanno digerito la liquidazione forzata del PDL e men che meno si ritrovano su posizioni come quelle del NCD che sembra galleggiare solo nella speranza che le elezioni si allontanino il più possibile essendo a rischio sparizione.

Restano le altre forze di destra che non riescono ad uscire dalle proprie contraddizioni e liti personali, con il bel risultato di rischiare di sparire anche loro all’orizzonte. Capite che per chi – come me – ha fortemente sperato e voluto la nascita e la crescita del progetto politico di Alleanza Nazionale questa sconfitta è stata amara e completa, ma bisogna prenderne atto e avere la lucidità di reagire, altrimenti non serve a nulla piangersi addosso.

Il mio sito www.marcozacchera.it è stato completamente aggiornato ed invito i lettori de IL PUNTO a visitarlo. Grazie anche a quei lettori che – apprezzando queste note – mi manderanno indirizzi mail di potenziali nuovi amici de IL PUNTO .

Tutti i testi de IL PUNTO possono essere liberamente ripresi pregando però di citarne sempre la fonte e di interpretare con correttezza il mio pensiero senza tagli o estrapolazioni.

Sarò grato a chi, riprendendo quanto scrivo, avrà comunque la cortesia di comunicarmelo.

Buon Anno a tutti, ci sentiamo dopo l’ Epifania !

MARCO ZACCHERA

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