Un tribunale di Pechino ha risarcito un gay cinese che era stato sottoposto ad elettroshock nel tentativo farlo diventare eterosessuale. La sentenza che è stata subito esaltata da associazioni per la difesa dei diritti omosessuali prevede un risarcimento di 3500 yuan, circa 460 euro. Insomma, per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” si tratta di una decisione che è una pietra miliare in un Paese in cui fino al 2001 l'omosessualità era classificata come una malattia mentale e tuttora i pregiudizi omofobi sono comuni. Le leggi cinesi, dall’impianto discriminatorio, hanno poco a che fare con la giustizia, la medicina o la psicologia ma hanno radici politiche. La situazione comunque sta cambiando e, ad esempio, ogni anno si svolge una gay pride a Shanghai.Il gay ha raccontato che il trattamento cui era stato sottoposto prevedeva scariche elettriche inflitte mentre gli veniva detto di pensare al sesso con un altro uomo. La terapia, che lo ha danneggiato a livello fisico e mentale, includeva anche sedute di ipnosi.