Storiacce, buon Dio, storie terribili che ti restano addosso, che ti si imprimono nella mente. L’immagine degli occhi innocenti del bimbo di otto anni ucciso forse dalla sua mamma nel Ragusano, ti resta dentro, buon Dio, ti resta dentro. Lo sai, buon Dio? Se tu mi avessi detto prima della Creazione: “Voglio creare l’universo e su un piccolissimo sperduto pianeta mettere gli uomini a mia immagine e somiglianza, e le piante e gli animali. Però… però questo comporterà grande sofferenza per tutte le creature, e potrà anche accadere che una madre possa uccidere il suo bimbo. Potrà anche accadere”, lo sai buon Dio? Io ti avrei risposto di lasciare perdere. Ma quel che è fatto è fatto, non si può tornare indietro. Però, una preghiera voglio fartela: “Buon Dio, se questo povero mondo deve ancora per troppo tempo essere afflitto da tanta sofferenza, se milioni di creature innocenti dovranno ancora patire le pene dell’inferno, fa’ che la fine del mondo venga al più presto, porta tutti con te in paradiso assieme agli angeli e non se ne parli più”.
Francesca Ribeiro