L’isola di Pantelleria

Pantelleria è un comune italiano che si trova in provincia di Trapani. Si allunga più verso la Tunisia dalla quale dista solo 70 km che verso la Sicilia dalla quale è separata da 110 km. L’isola può essere raggiunta sia con voli di linea, è dotata infatti di un aeroporto, che via mare, da Trapani e da Mazara del Vallo. I suoi abitanti sono circa 7.700 e si chiamano Panteschi.
Il capoluogo è Pantelleria ed è anche il centro dell’isola. Lì si trova il suo porto, il castello Barbacane, il bel lungomare ed i numerosi negozi, l’ospedale e le banche.
L’antica Cossyra, ovvero “la piccola”, come la chiamavano i romani, è suddivisa in 11 contrade ognuna delle quali conserva le sue tradizioni e il suo nome originale arabo come Khamma, Gadir, Bukkuram.
Sorse a seguito di un’eruzione vulcanica e in tutta l’sola sono diffusi fenomeni di vulcanesimo secondario (acque termali, saune, fanghi, favare). Tra queste il lago di Venere, uno specchio d’acqua alimentato da sorgenti calde e dalle piogge. Sulla sua sponda sud si trovano le sorgenti termali ed è possibile. dopo l’immersione. fare trattamenti con i fanghi. Come in una spa.
Con i suoi 83 kmq di estensione è la quinta isola italiana e la prima siciliana. Il suo punto più alto è rappresentato dalla Montagna Grande che raggiunge gli 836 m s.l.m. e dalla quale è possibile vedere la costa africana. Pantelleria è quello che rimane del grosso cratere, circondato da altri 24 crateri sottomarini detti Cuddie.
Presso i siti di Mursia e di Cimilia sono stati rinvenuti dei resti archeologici che risalgono all’età del bronzo come testimoniano sia le tracce di un villaggio e di case difese da una cinta muraria che le costruzioni megalitiche, tipiche costruzioni funerarie simili ai nuraghi sardi dette Sesi le cui origini sono ancora oggi oscure.
Le principali coltivazioni sono i capperi, la vite e l’ulivo, quest’ultimo coltivato basso per proteggerlo dal vento. Come in tutti i terreni vulcanici anche Pantelleria è famosa per il Moscato ed il Passito realizzato con l’uva zibibbo dall’arabo “zibib” ovvero uva. Ma l’isola vive anche di turismo concentrato naturalmente nel periodo estivo.
Un’escursione in mare è d’obbligo e le numerose barche che si trovano nella zona del porto vi condurranno a vedere l’Arco dell’Elefante, la Balata dei Turchi, la Martingana e le insenature della costa dette magazzini.
Per gli amanti del sole e della tintarella sono davvero poche le spiagge di sabbia come quella de La Vela a Scauri. Si può parlare di discese al mare come il Bue Marino, la Balata dei Turchi, Gadir, Nikà. E per un bel bagno in una piscina naturale da non perdere il laghetto delle ondine, di acqua salata, alimentato dal mare, raggiungibile anche via terra.
A rendere Pantelleria così affascinante sono sicuramente le sue tipiche abitazioni chiamate Dammusi, costruite in pietra lavica, a pianta quadrangolare. Il loro particolare tetto, a forma di cupola, di colore bianco, è usato per raccogliere l’acqua piovana che alimenta la cisterna. Dei muri a secco, fungono da recinzioni che delimitano ciascuna proprietà nella quale di solito è costruito anche un giardino “pantesco”, di forma circolare, in pietra murata a secco, eretto per proteggere le piante (specialmente agrumi) dal forte vento che batte l’isola.
Le dimensioni di Pantelleria rendono necessario il noleggio di una macchina oppure di uno scooter per andare alla scoperta del suo bel paesaggio, della bella contrada della Ghirlanda e delle numerose chiesette presenti sul territorio come quella di Sibà alle pendici della Montagna Grande.

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