La paura di perdere la propria identità 

E’ così labile la nostra identità, da temere di perderla con facilità? Sul blog “Come Gesù” del prete e scrittore Mauro Leonardi, è apparso un articolo di Stefania Perna, dove si legge tra l’altro: “Non sempre condivido la linea dura dell’abbattimento di muri, caro a don Mauro. Trovo sia una operazione, entro certi limiti, necessaria e in linea con il Vangelo, ma da portare avanti con infinita delicatezza, perché non si getti via la propria identità, insieme al muro. Solo se abbiamo una chiara identità e una “ casa” entro la quale ci sentiamo ben accolti e capiti, possiamo muoverci nella complessità del mondo attuale senza soccombere o farci “risucchiare” da mentalità moderniste e fuorvianti… Inoltre non credo che il vero spirito laico, sia palare di cose laiche e relegare in un angolo, la fierezza della fede, le Scritture, l’esempio dei santi e il Catechismo”. Intanto non si comprende quali muri massicci, quali barriere, potrebbe mai desiderare di abbattere un sacerdote della Chiesa cattolica, né quale “casa” potrebbe desiderare di demolire. E viene fatto di chiedersi: è così labile la nostra identità da rischiare tanto facilmente di dissolversi? Tanto malferme le fondamenta della casa dove ci sentiamo bene accolti e capiti? Inoltre: auspicarsi una modifica del Catechismo in qualche punto dove può apparire contraddittorio o sbagliato o lacunoso, significa relegare il Catechismo in un angolo?

Carmelo Dini

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