SINDACATO DEI GIORNALISTI. Elezioni del 28 novembre-1 dicembre 2014.

I 14 PUNTI CENTRALI DEL PROGRAMMA DEL MIL (MOVIMENTO INFORNAZIONE e LIBERTA’) ALLEATO IN LOMBARDIA di STAMPA DEMOCRATICA. La libertà e la solidarietà faro della battaglia per la difesa attiva del giornalismo e dei giornalisti. La formazione professionale (gratuita) mezzo strategico per far crescere professionalità e conoscenze dei giornalisti. IN ALLEGATO LE LISTE con le istruzioni sul voto elettronico. FRANCO ABRUZZO: “SOSTENGO LE LISTE DI STAMPA DEMOCRATICA-MIL!”

di Franco Abruzzo – portavoce del Mil

Milano, 10 novembre 2014. Il Mil (Novimento informazione e libertà) affronta le elezioni del 28 novembre-1 dicembre alleato di Stampa democratica. La libertà la solidarietà sono e devono rimanere il faro della battaglia per la difesa del giornalismo e dei giornalisti. Il programma del Mil può essere riassunto in 14 punti:

1. CONTRO I BAVAGLI E I BAVAGLINI. Oggi c’è anche e soprattutto il problema di combattere contro il tentativo del mondo politico (si veda il ddl sulla diffamazione approvato dal Senato il 29 ottobre) di imbavagliare la stampa con multe esose da 10 a 50mila euro in contrasto con le sentenze della Cedu. Non basta abolire il carcere se poi l’impianto rimane intimidatorio aggravato dall’obbligatorietà della pubblicazione della rettifica senza possibilità di replica. La nuova normativa in sostanza lascia l’ultima parola ai corrotti, ai ladri e ai mafiosi. La competenza resta in capo al giudice del luogo dove è residente la persona offesa dal reato di diffamazione per via internet. Come dire che un giornalista milanese potrebbe essere chiamato a difendersi davanti a giudici di Trapani o di Nuoro.

2. Dobbiamo contrastare la finta ingenuità di alcuni direttori che dicono di non spiegarsi perché, per disporre il trasferimento di un giornalista, ci sia bisogno del suo consenso. Rispondiamo che l’articolo 41 della Costituzione e l’articolo 13 dello Statuto dei lavoratori (legge 300/1970) tutelano la dignità della persona: un giornalista non è un sacco di patate che si possa spostare, in modo arbitrario e senza tener conto delle specificità individuali, da un punto all’altro della redazione oppure da una città all’altra.

3. Difesa degli organici redazionali, favorendo nuove iniziative di tutte le testate giornalistiche (tradizionali o di carta, televisive, radiofoniche e telematiche).

4. Garantire ai redattori addetti al desk, come prevede il Cnlg, il diritto alla firma almeno settimanalmente.

5. Difesa del ruolo degli inviati speciali cancellati come qualifica dal Contratto del 2001. Attraverso la figura dell’inviato, dobbiamo difendere la specificità e l’originalità di ogni giornale inteso come opera collettiva dell’ingegno. No ai giornali copia e incolla, sì ai giornali costruiti dai giornalisti, che devono tornare a parlare con la gente nelle città e nei paesi della Penisola. Sì ai cronisti, che battono i marciapiedi e consumano le scarpe alla ricerca di notizie. Ferma condanna della scelta degli editori di utilizzare le tecnologie informatiche come taglio dei costi. Dobbiamo tornare a fare inchieste, che facciano male a qualcuno, soprattutto ai poteri forti (banche, grande industria, assicurazioni, mondo politico).

6. INPGI. LIBERTA’ DI CUMULO E LIMITE DEI 5.000 EURO PER L’ISCRIZIONE ALLA GESTIONE SEPARATA. Bisogna convincere l’Inpgi: a) a liberalizzare la libertà di cumulo, che è un atto di giustizia per quanti sono stati costretti al pensionamento anticipato o alla pensione di anzianità; b) a “copiare”, battendosi per una modifica legislativa, dall’Inps il limite dei 5mila euro per i collaboratori gravati oggi dall’obbligo di iscrizione alla gestione separata (o Inpgi/2) anche se annualmente guadagnano cifre irrisorie senza alcuna prospettiva di pensione decente. Chi guadagna meno di 5mila euro all’anno deve essere libero di aderire o meno all’Istituto vista la esiguità delle pensioni future.

7. Retribuzioni dignitose per i pezzi dei collaboratori applicando (finalmente) la legge sull’equo compenso. Nessun contributo statale alle aziende editoriali che erogano retribuzioni troppo basse o che non applicano il contratto Fnsi/Fieg.

8. Riduzione dei master biennali di giornalismo riconosciuti dall’Ordine a 6 su scala nazionale. Controlli accurati su sedicenti scuole, corsi, master di giornalismo estranei ai circuiti ufficiali, che creano illusioni e aspettative.

9) Emanazione di linee guida precise sulla presenza degli stagisti nelle redazioni giornalistiche. E’ importante vigilare affinché non vengano utilizzati per sostituzioni ferie, malattia o maternità.

10) Praticanti d’ufficio: trasmettere sistematicamente le informazioni sulle istanze di praticantato d'ufficio agli organismi competenti a svolgere indagini e ispezioni (Ispettorato provinciale del Lavoro e Ispettorato Inpgi). Nella maggior parte dei casi dietro un praticantato d'ufficio si cela una situazione di sfruttamento ed evasione fiscale/previdenziale, con giornalisti di fatto sottopagati e ricattabili.

11) Più controlli sulle trasmissioni radiofoniche e di tv locali: spesso ci sono persone che svolgono attività giornalistica professionale e di redazione anche per mesi o addirittura anni, magari avendo anche la responsabilità di specifiche trasmissioni!, senza che ciò venga riconosciuto contrattualmente. Non solo quindi sanatorie “ex post” coi praticantati d'ufficio, ma anche e soprattutto un impegno (dell'Ordine, del sindacato e dell’Inpgi) per controlli ex ante.

12. Nei giornali in difficoltà, i contratti di solidarietà sono la soluzione obbligata. Nessuno deve essere espulso dal processo produttivo.

13. La formazione professionale (gratuita) va inquadrata come un mezzo strategico per far crescere professionalità e conoscenze dei giornalisti.

14. Crescita qualitativa dei servizi resi dal sindacato attraverso un uso sempre più incisivo e innovativo della telematica. Promozione di una forte campagna di iscrizioni. Sviluppo dell’azione di comunicazione attraverso i portali internet, le email e i giornali web e/o di carta, organi del sindacato stesso.

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.6.11.2014 – .Lombardia: rinnovo delle cariche sociali e dei delegati al 27° Congresso della Fnsi. Le elezioni si terranno dal 28 novembre al 1° dicembre. Il seggio di Milano, in viale Monte Santo 7, resterà aperto dalle 10 alle 18 per tutte e quattro le giornate. Il voto elettronico dalle 10 del primo giorno, ininterrottamente, fino alle 18 dell’ultimo giorno. Il referendum sul contratto si terrà nei giorni 26 e 27 settembre. L’assemblea dei soci del 16 settembre chiamata a ratificare le date. TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=15480

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