CATANIA: LE FOLLIE DEL PIANO TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE 2014-2016

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PRIMA DI OGNI COSA LA SICUREZZA DEI CITTADINI E DELLE SCUOLE ALTRO CHE ABBELLIMENTO DA 800 MILA EURO DEL ‘NODO’ TONDO GIOENI

Sembrerebbe quasi naturale che si facciano prioritariamente opere a salvaguardia dell’incolumità

e della sicurezza delle persone e per rendere più vivibile la città e le zone più difficili da poter raggiungere a piedi visto che la grande maggioranza dei cittadini per lo più si muove con i propri piedi e, se fosse possibile e vi fossero le giuste piste ciclabili, anche con la propria bici. Tutto ciò ovviamente renderebbe sempre più a misura di persone e non di auto la città ove vivono oltre trecento mila persone, e tra questi bambini, anziani e persone con difficoltà motorie, ovvero le utenze deboli. Ma come riporta il piano triennale, 2014-2016, delle opere pubbliche approvato dal Consiglio comunale in questi giorni ci sarebbero da spendere immediatamente ben 800 mila euro (sarebbe pura follia viste le limitate risorse economiche del Comune) per ‘abbellire’ il caotico e inestricabile nodo viario del ‘Tondo Gioeni’ mentre dovrebbe attendere il previsto sottopassaggio, che poi sarebbe l’unico se costruito, per oltrepassare, proprio accanto al Tondo, viale O. da Pordenone, senza correre il rischio di essere investiti, come più volte verificatosi, e quando ci sarebbero problemi molto più importanti da affrontare subito come la messa in sicurezza delle scuole in una citta’ considerata a piu’ alto rischio sismico ma mancano per questi i fondi. Unico sottopassaggio previsto dal Piano, ma attualmente sembrerebbe non realizzabile per mancanza di fondi, quando Catania avrebbe fame di sicurezza pedonale e quando di sottopassaggi e di semafori pedonali intelligenti ce ne vorrebbero tanti da realizzare nelle arterie a doppia carreggiata più impervie come la circonvallazione (il nostro muro di Berlino d’asfalto che divide la città in due), il lungomare, viale Africa, viale Kennedy, corso Italia, Viale Vitt. Veneto,v.le M. della Libertà, Corso Sicila, per non parlare delle ‘autostrade’ di Librino che isolano tra loro gli abitanti e tante altre. Vere e proprie ‘trincee minate’ per cittadini pedoni e ciclisti grazie anche al fatto che i semafori sono stati cancellati e continuano ad esserlo preferendo fare gli interessi delle auto a discapito della sicurezza e della salute pubblica e dunque di una migliore vivibilità della città che con questo passo e questa volontà sarà condannata a rimanere sempre più indietro a quelle città italiane ed europea che hanno già da tempo messo davanti agli interessi delle case automobilistiche quelli della gente.

Alfio Lisi

Portavoce

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