Dopo 20 anni i Pink Floyd pubblicano “The endless river”

Milano. “È stata una sorpresa anche per me perché i pezzi sono stati realizzati venti anni fa e io ho sempre pensato che non sarebbero mai finiti su un nostro disco, sino a quando io e David Gilmour ci siamo convinti che potevamo lavorarci per farlo diventare un album attuale. È stato un lungo viaggio”.

È Nick Mason, batterista e membro fondatore dei Pink Floyd, a parlare di “The endless river”, il loro album di inediti “The endless river”, il loro album di inediti; a venti anni dal loro ultimo album.

L’origine di “The endless river” va ricercata nelle sessioni musicali del 1993 per “The division bell”. David Gilmour, Rick Wright e Nick Mason avevano registrato moltissimo materiale all’epoca, la maggior parte era rimasto incompiuto. Gilmour e Mason l’hanno recuperato e riadattato, con l’istinto di mettere insieme un album che fosse al contempo moderno e con un forte sapore emozionale, in memoria di Rick Wright scomparso nel 2008.

Il titolo del nuovo disco nasce dall’ultima strofa dell’ultima canzone di “The division bell” intitolata “High hopes” che finisce proprio con queste parole.

“È un’idea che mi piace molto quella del legame fra i due dischi – ha detto Mason – Rick Wright, scomparso nel 2008, vive in queste musiche e il fatto che le sue tastiere oggi siano suonate da un altro musicista e ne allungano la vita anche perché lui è stato importante per la band e lui è quello che ha riscosso meno crediti”.

L’unica canzone nuova è il singolo “Louder tha words” il cui testo è stato scritto da Polly Samson, moglie di David Gilmour, e primo singolo attualmente in radio, che sembra scritto apposta per le classifiche.

“No, qui nulla è stato fatto per compiacere nessuno – ha sentenziato il musicista – È stato creato un ponte fra il 1994 e il 2014 che unisse i vent’anni che sono passati. Ci ha aiutato avere una canzone nuova anche se per noi l’idea del singolo non era fondamentale. Polly che ha scritto il testo e ha sempre detto che a lei l’album sarebbe piaciuto anche senza un brano cantato, andava già bene così, con le musiche nate nel 1994”.

Da oltre 20 ore di registrazioni, i Pink Floyd hanno selezionato le tracce migliori, aggiungendo nuove parti ed è essenzialmente un album strumentale diviso in quattro parti.

“È anche da questo che si capisce che abbiamo una certa età (ride). Si ricorderà che una volta quando si realizzava un lp doppio c’erano quattro facciate ed è questo ched abbiamo realizzato per questo disco. Le cose sono diverse adesso, ma amiamo ancora il vecchio modo di scrivere i brani e anche per quanto riguarda la lunghezza ci siamo comportati come se fosse un disco in vinile”.

I Pink andrannoFloyd non andranno mai in tour con i pezzi del nuovo disco.

“David Gilmour non vuole andare in giro a suonare dal vivo, e questo ve lo do per certo. Ha altri piani rispetto al suo futuro e non credo ci sia la possibilità, e senza contare che senza Rick Wright alle tastiere sarebbe quasi blasfemo. Nella mia mente, per quel che mi riguarda, credo che un paio di show a sorpresa dove poter suonare le canzoni del nuovo disco ci starebbero, magari alla Royal Albert Hall”.

Franco Gigante

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