Roma, 4 NOV – “Il sindaco Ignazio Marino ha precisato le motivazioni del suo ricorso al Tar contro l'intervento del Prefetto sulle trascrizioni dei matrimoni gay contratti all'estero, ma la toppa è peggiore del buco. Il sindaco infatti ha affermato di non aver celebrato l'unione e di non aver attribuito diritti o imposto doveri agli interessati, ma di essersi 'limitato a conferire pubblicità-notizia ad un evento'. Era quello che avevamo sempre sostenuto: facendo acqua come amministratore, Marino non ha esitato a farsi beffe del diritto pur di dar vita a un'iniziativa pubblicitaria a fini promozionali. Gli elettori giudicheranno. Speriamo che il gruppo Pd al Comune di Roma lo faccia prima”. Lo dichiara in una nota il deputato del gruppo parlamentare 'Per l'Italia' Gian Luigi Gigli.
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Luca Finocchiaro
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