Modello 730 precompilato: confronto con le dichiarazioni precompilate di alcuni paesi dell’UE

Riteniamo opportuno un rinvio del modello 730 precompilato ai prossimi anni.

L’intenzione delle disposizioni è in primo luogo quella di assicurare una semplificazione degli obblighi dichiarativi fino a prevedere per gli anni successivi al 2015 la trasmissione diretta ai contribuenti di una parte delle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche precompilate, come avviene in altri Paesi europei.

Però, come previsto dall’art. 3 dello schema di Decreto Legislativo recante disposizioni in materia di semplificazioni fiscali – Atto di Governo n. 99, solo dall’anno 2016 i contribuenti troveranno nella dichiarazione dei redditi precompilata anche le spese mediche sostenute che danno diritto a detrazioni d’imposta, per cui molte di esse dovranno essere modificate.

Oltre ai dati già noti sul sistema tessera sanitaria infatti, anche le aziende sanitarie locali, gli ospedali, gli istituti di ricovero, le farmacie, i presidi ambulatoriali, e le strutture accreditate per l’erogazione dei servizi sanitari, gli iscritti all’albo dei medichi chirurghi e degli odontoiatri, dovranno comunicare al sistema tessera sanitaria i dati relativi alla prestazioni erogate nel 2015 per consentire alle Entrate di completare il quadro della dichiarazione precompilata.

Ed anche questo è un ulteriore adempimento.

Vediamo allora cosa succede negli altri Paesi europei.

La Danimarca ha introdotto la dichiarazione dei redditi precompilata nel 1988. Dopo un lungo rodaggio durato 26 anni, possiamo dire che oggi il 100% dei contribuenti danesi riceve la dichiarazione completa di ogni reddito e detrazione/deduzione. Solo il 6% dei contribuenti richiede una modifica della dichiarazione per cambiamenti avvenuti nell’anno.

Si rileva all’incirca la stessa situazione negli altri Paesi scandinavi.

In Francia invece, il progetto di dichiarazione dei redditi precompilata avviato nel 2005 non ha ottenuto il successo sperato tanto che ad oggi solo il 13% dei contribuenti francesi riceve tramite posta cartacea la dichiarazione precompilata.

In Spagna la dichiarazione dei redditi precompilata esiste dall’anno 2003 e raggiunge oggi il 49% dei contribuenti. Di questi, il 22% richiede di apportare modifiche. Tra i canali utilizzati per inviare la dichiarazione precompilata anche qui, come in Francia, oltre all’invio telematico si usa la posta ordinaria.

A nostro parere, per ottenere una vera semplificazione con un risparmio di costi e adempimenti per i cittadini e per l’Amministrazione Finanziaria, bisogna evitare che la maggioranza dei contribuenti italiani chieda la modifica dei dati della dichiarazione precompilata.

Per ridurre i possibili errori serve una notevole funzionalità e precisione sia delle banche dati in possesso dell’Amministrazione sia di quelle degli istituti di credito, delle assicurazioni e degli altri soggetti coinvolti, oltre naturalmente ad una radicale semplificazione del fisco italiano. E' facile immaginare, infatti, che senza quest'ultima indefettibile operazione, la previsione normativa si rivelerà deficitaria come in Francia e sarà complicata e appesantita da decine di circolari, interpretazioni e risoluzioni che ne limiteranno fortemente il cammino.

Inoltre come detto, per l'anno 2015, non essendo presenti le spese mediche, la maggior parte dei mod. 730 precompilati saranno modificati.

E' opportuno quindi, se si vuole che l’operazione 730 precompilato non parta male, rinviarne la decorrenza ad un momento successivo e, soprattutto, a seguito di una riforma razionale.

Livorno, 14 Ottobre 2014

FONDAZIONE COMMERCIALISTITALIANI

Marco Migli

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