Corsa al voto per il rinnovo dei Comites. Un grave errore sopprimere 33 Comites in Europa

Corsa al voto per il rinnovo dei Comites. Un grave errore sopprimere 33 Comites in Europa

Care e cari connazionali,
care e cari democratici,
come state? Dopo un po’ di tempo torno a rivolgermi a voi. L’estate non c’entra, perché sembra non esserci stata. Le stagioni non si distinguono più. Primavera, estate e autunno si somigliano sempre di più e sono diventate una unica e lunga stagione. Gli allarmi degli scienziati stanno trovando conferma dai fatti. Il clima aumenta costantemente e le piogge impazzano. E l’Italia ne ha subito quest’anno conseguenze molto negative, a cominciare dal calo del turismo e dai danni in molte aree del Paese.
I Palazzi della politica non si sono fermati
La politica non si è fermata. Sono lontani i tempi delle lunghe vacanze che caratterizzavano la vita dei “Palazzi” di Monte Citorio, Madama e Chigi. Il premier Matteo Renzi non si è fermato, il Governo non si è fermato, noi parlamentari non ci siamo fermati. Anche senza i riflettori accesi, quasi tutto il mese di agosto ho lavorato nella Commissione esteri della Camera dei Deputati. Ci sono tanti dossier aperti che vanno risolti per recuperare tempo prezioso. Oltre 500 leggi attendono norme e regolamenti per essere applicate. E’ vero. L’Italia deve accelerare, aumentare il ritmo per diventare più produttiva in tutti i settori della vita politica e sociale. Oltre alla velocità, c’è il tema della semplificazione. Anzi, solo semplificando la vita dei cittadini e delle imprese il Paese potrà recuperare ritmo e produttività. E’ questa la sfida che sta affrontando, in Italia e in Europa, il Governo di centro sinistra guidato da Matteo Renzi.
La svolta in Europa
Passi avanti dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo sono stati fatti. Al centro della politica europea è stato posto il tema della crescita. Sino a poco tempo fa si parlava solo di rigore e austerità. Ora si inizia a parlare di investimenti per stimolare la crescita. E’ una svolta. Ancora è prematuro misurarne la portata, ma un cambiamento ci sarà. E’ anche merito della determinazione con cui il Premier italiano ha posto il tema della crescita dopo lo straordinario successo ottenuto alle elezioni europee dal Partito democratico. La svolta della politica dell’Unione europea è stata voluta dalla Banca centrale europea guidata da Mario Draghi. Altri 300 miliardi saranno immessi nel mercato creando maggiore liquidità per contribuire a riaccendere i motori dell’economia e dei consumi. Compito gravoso per il nuovo presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e la sua squadra composta da personalità di primo piano. Ci si attende un salto di qualità da parte della governance europea per risvegliare un gigante che appare addormentato e spettatore dei grandi eventi internazionali.
Federica Mogherini Lady Pesc
Toccherà a Federica Mogherini ridare slancio alla politica estera dell’Unione europea. Ci riuscirà. Ha le capacità, l’esperienza e la determinazione. L’ho conosciuta bene al Consiglio d’Europa, ove, per anni, abbiamo lavorato insieme. Matteo Renzi l’ha fortissimamente voluta a quell’incarico e l’ha difesa dagli attacchi più beceri. È una grande soddisfazione vedere una nuova generazione entrare in campo nella scena europea. In Europa c’è un bisogno vitale di personalità competenti in politica estera. Dopo le prime fasi della globalizzazione, economica e finanziaria, la politica si è mossa alla conquista di risorse e mercati. E’ finita definitivamente l’epoca della politica e dell’economia chiuse nei propri confini nazionali. Non siamo più soli.
Il lavoro del Parlamento
L’attività parlamentare diventa quindi decisiva per dare all’Italia una legislazione adeguata ai tempi. La riforma costituzionale, che prevede la trasformazione del Senato in Camera delle Autonomie e la legge elettorale, sono i passaggi fondamentali per evitare le storiche lungaggini legislative e dare al Paese maggioranze di governo solide. Abbiamo davanti a noi compiti di straordinaria importanza, manovre economiche da attuare per varare la legge di stabilità 2015, le riforme del mercato del lavoro e della Pubblica amministrazione, la riduzione delle tasse e della spesa pubblica, per rendere il sistema competitivo e sviluppare lavoro e occupazione. Tanti, davvero, gli impegni di governo e parlamento da affrontare con coraggio e perseveranza.
Le elezioni per il rinnovo dei Comites
Nel frattempo, assume rilevanza il decreto legge per il rinnovo dei Comites eletti nella primavera del 2004. Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha dato ascolto alla richiesta di tutti coloro che costituiscono il tessuto dell’emigrazione italiana nel mondo. In Commissione abbiamo respinto la proposta del Ministero degli Esteri che pensava al voto, unicamente, elettronico. Mi sono battuto contro questa idea assurda insieme ad altri colleghi eletti all’estero. Demenziale avevo definito nella news letter del maggio scorso un tale voto. Tutti insieme abbiamo vinto. Per il rinnovo dei Comites si voterà per corrispondenza come per le elezioni politiche. E per dare inizio all’allestimento del registro degli elettori italiani all’estero, superando, quindi, le deficienze dell’AIRE e contenendo i costi di spedizione, si chiede ai cittadini italiani di iscriversi attraverso un modulo che sta circolando ovunque in tutti i consolati italiani. (uno standard lo potete scaricare dal mio sito)
No alla soppressione di 33 Comites europei
Considerato che, in Europa, sono stati soppressi 33 uffici consolari di prima categoria i rispettivi Comites sono, a loro volta, soppressi. Trattasi di un atto gravissimo la cui responsabilità ricade in gran parte sulla burocrazia del Ministero degli esteri. Forse è ancora possibile evitare una tale devastazione della rappresentanza democratica in Paesi di alta tradizione partecipativa e politica, quali: la Svizzera, la Germania, la Francia, il Belgio, il Regno Unito, interpretando, correttamente, l’articolo 1 comma uno e tre della legge istitutiva dei Comites, 23 ottobre 2003 n. 286. I 33 Comites soppressi hanno continuato ad operare nonostante la chiusura delle rispettive strutture consolari. Hanno operato per anni venendo incontro alle aspettative della nostra comunità. Hanno sostituito, di fatto, la funzione delle istituzioni. Sono stati esempio di appassionata e forte responsabilità civile e morale verso la nazione. L’appello ai responsabili ministeriali degli esteri affinché non venga attuato un provvedimento liquidatorio di tanta parte degli organismi elettivi dell’emigrazione italiana in Europa.
Registro degli Elettori e delle Elettrici
E’ importante, quindi, che tutti vi iscriviate al registro degli elettori in allestimento in tutti i consolati italiani. Il procedimento è semplice. Bisogna indicare nome e cognome, data di nascita e indirizzo, firmare e allegare il proprio documento d’identità. Inviare per mail o per posta al Consolato italiano di riferimento o presentarsi personalmente. Questa operazione è già iniziata e continuerà fino a 30 giorni prima della data delle elezioni, che si terranno, se il decreto legge sarà approvato nei giorni a venire anche in Senato, presumibilmente, il 19 dicembre p.v. Resto molto critico sui tempi. In poco più di due mesi non si riuscirà a informare e motivare, sufficientemente, larga parte dei cittadini italiani all’estero sull’importanza di questo voto e su una necessaria e forte partecipazione.
Liste elettorali associative e democratiche
Il decreto legge tiene conto dei tempi stretti che restano da qui alle possibili elezioni. Per agevolare il lavoro di tutte le forze associative, culturali e politiche che vorranno impegnarsi, la legge riduce il numero delle firme necessarie per presentare la lista presso il Consolato italiano di riferimento. Nelle Circoscrizioni consolari, con meno di 50 mila italiani, sono sufficienti 50 firme, per le Circoscrizioni consolari più grandi saranno necessarie 100 firme. Mi auguro che ovunque si costituiranno liste aperte alla più larga partecipazione delle associazioni e dei cittadini: liste unitarie in rappresentanza di comunità territoriali e di valori comuni; liste di rinnovamento; liste con una presenza equilibrata di uomini e di donne, delle nuove generazioni; liste che non emarginino gli esponenti di quell’emigrazione che ha fatto la storia degli italiani nel mondo.
Appello finale
Ora, però, nell’immediato bisogna iscriversi nel registro elettorale per poter votare. Non è una schedatura, anche perché sono tutti dati che il vostro Consolato, il Ministero dell’Interno e il vostro Comune italiano di origine, hanno. E’ solo l’auto-registrazione nell’elenco degli elettori e delle elettrici. Iscrivetevi e fate iscrivere i vostri familiari, i vostri parenti e i vostri amici. Attivate la rete di relazioni che avete. Non è un voto che cambierà il mondo, è un voto che rappresenta un piccolo tassello della partecipazione democratica popolare. La legge istitutiva dei Comites, riformata nel 2003, affida compiti molto importanti di rappresentanza della comunità italiana nei confronti delle autorità italiane e locali e un ruolo di primo piano nell’organizzazione di eventi e di assistenza dei connazionali. Non tutti riescono a farlo adeguatamente per molteplici ragioni. In primo luogo incidono negativamente le scarse risorse finanziarie che ne privano le potenzialità. Ma sono utili, molto utili. Credetemi.

Un caro saluto
Gianni Farina, Roma 16 settembre 2014

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