“Israele ha tutto il diritto di difendersi. Una frase ripetuta da molti: ma di norma la legittima difesa deve essere proporzionata all’offesa (non posso sparare contro chi sta per assestarmi uno schiaffo), e ovviamente deve essere rivolta contro l’ingiusto aggressore. Se la mia difesa comporta anche involontariamente la morte d’innocenti, non è giusta. Israele non può fare una strage di bambini per difendersi da Hamas. Detto questo, bisognerebbe appurare se anche quella di Hamas non sia legittima difesa. Non c’è forse un popolo potentissimo che opprime un popolo debolissimo? Non c’è un popolo oppressore e un popolo oppresso?”. Ed ha risposto, tra l’altro: “Cara Signora, Il portavoce del governo israeliano le risponderebbe che Hamas si fa scudo della popolazione e si serve di luoghi civili (un ospedale, una scuola, una moschea) per nascondervi i propri razzi o farne rampe di lancio; e aggiungerebbe che le vittime civili sono la inevitabile ricaduta di questa strategia. È probabilmente vero. Ma non è meno vero che l’uso militare della popolazione civile appartiene alla storia dei rapporti arabo-israeliani sin dal 1948, se non addirittura dai tempi della Palestina mandataria”.
Al portavoce del governo Israeliano, ed anche ai due signori ebrei che mi hanno scritto protestando, farei osservare che la irresponsabilità dei militanti di Hamas, non giustifica la irresponsabilità del governo d’Israele, salvo non si dimostri che Israele si sia trovata nell’assoluta impossibilità di trovare vie pacifiche per fermare Hamas.