Rubrica “CS RILANCIA L'AZIONE SOCIALISTA”
In un Paese che non cresce socialmente da troppi anni, in un’Europa che si accorge che anche la locomotiva tedesca è destinata a rallentare e fermarsi sgretolando, così, una impostazione macroeconomica del tutto fallace, e in un mondo dove regna sovrano l’imperialismo economico il quale condiziona fortemente la politica sino ai livelli più alti e suddivide i morti economicamente e politicamente importanti da quelli meno spendibili, è necessario costruire una militanza politica, un interesse attivo e partecipato su quello che ci circonda quotidianamente.
Ricerchiamo la militanza politica, quella vera, quella in carne e ossa, quella partecipata e territorialmente attiva. Nient’altro.
Nella nostra epoca piena di social interactions e guidata dai social networks, la militanza sembra essersi ridotta ad un click su un computer oppure a qualche commento, avvolte anche ben elaborato, che dà l’illusione di costruire un consenso, di cementificare la condivisone di una idea, e che rende l’ego appagato e soddisfatto. Ma queste sensazioni certamente ego-appaganti sono solo virtuali. Nella realtà non esistono e, sicuramente, non danno alcun contributo alla costruzione tangibile di un’opposizione culturale, prima che politica e sociale, alle nefandezze che noi ed il mondo intero siamo costretti ad assorbire quotidianamente.
Spesso mille “mi piace” su un evento politico facebook si traducono, nella realtà, nella materializzazione di solo una decina di facce reali, di uomini e di donne in carne ed ossa. Niente di più.
L’abitudine al solo social network sancisce la morte della militanza politica attiva, quella nelle sezioni, nelle strade e nelle piazze. E’ uno strumento molto utile a chi ha interesse a spegnere la partecipazione politica e sociale. E’ uno strumento molto utile a chi ha interesse a svuotare l’individuo dal desiderio urgente di voler cambiare il suo ambiente circostante. Naturalmente non dico che i social networks non siano utili. Lo sono come veicoli pubblicitari, di marketing, di scambio di informazioni. Sicuramente non lo sono se si vuole costruire un’opposizione politica e sociale reale.
Ricerchiamo, quindi, la militanza politica reale. Ricerchiamo chi è disposto a costruire nella realtà, luogo in cui vive e si moltiplica la miseria e la disperazione sociale, una collettività politicamente attiva e coesa. Ricerchiamo chi vuole spendersi per il proprio territorio cercando di trovare, insieme ad altri conterranei, soluzioni per un miglioramento della qualità della vita sociale.
Il parchetto di un municipio romano, il pulmino per i disabili per un comune, la ricerca di nuove forme di lavoro e di mestieri, la ristrutturazione di un pezzo, anche piccolo, della nostra storia. Sono questi i temi sui quali, oggi, possiamo intervenire realmente. Certo, potremmo discutere in eterno dei grandi temi del mondo, ad iniziare dal Fiscal Compact per finire con i processi geopolitici in atto in Europa e nel mondo. Ma abbiamo noi la forza politica per influenzare questi processi, queste decisioni? Sicuramente no. E’ meglio, quindi, adoperarsi con forza e spendere il proprio tempo su quelle tematiche che sono all’interno del nostro raggio d’influenza. Ed, oggi, il nostro raggio d’influenza certamente include il parchetto, il pulmino, il pezzo della nostra storia. Il comune, il municipio. Solo crescendo come partito saremo in grado di occuparci di problematiche ben più complesse.
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Convergenza Socialista
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