Sicilia. Crocetta, Eni:”Regione e sindacati, Renzi convochi Consiglio Ministri”

Palermo, 10 lug. Si è appena concluso l'incontro tra il presidente della
Regione siciliana, Rosario Crocetta e i rappresentanti regionali di Cgil, Cisl
e Uil, finalizzato a valutare la situazione degli stabilimenti Eni in Sicilia e
in particolare le notizie anticipate dalla stessa Eni di dismissione delle aree
industriali di Gela e Priolo. La presidenza della Regione e i sindacati su
questo tema parlano lo stesso linguaggio dei lavoratori del Petrolchimico e
degli enti locali, fortemente preoccupati sulle prospettive porterebbero alla
perdita di migliaia di posti di lavoro. Regione e sindacati ravvisano nella
scelta dell'Eni una linea profondamente antimeridionalista che
deindustrializza il sud, aggravando i problemi economici e di divario sociale
che le regioni meridionali vivono. Dalla crisi – continuano – si esce con
piani credibili di rilancio e di riconversione, non con le dismissioni o con la
promessa di futuri quanto aleatori investimenti. Governo e sindacati, hanno già
registratoin passato da parte dell'industria nazionale profonde delusioni, vedi
caso Fiat, laddove sono arrivate solo dismissioni e non investimenti. Governo e
sindacati ritengono che la vertenza Eni sia regionale e meridionale e pertanto
nazionale, sono in discussione le politiche nei confronti del Mezzogiorno che
non può vivere di finanza assistita, ma di lavoro e sviluppo produttivo.
Le attuali linee dell'Eni rivelano un volto persino inedito, di un'azienda che
sceglie di comportarsi con la logica che non tiene conto degli effetti
disastrosi su comunità già profondamente provate dai danni ambientali. Non si
può avere inquinato e sfruttato un territorio e abbandonare tutto asservendo la
Sicilia e il sud a logiche di sviluppo di altre aree del paese. Occorre puntare
sull'innovazione della chimica avanzata, una scelta che non può riguardare solo
il nord ma anche il sud, su questo la Sicilia mostra da sempre grande
disponibilità.
Sarebbe più costoso per l'Eni il risarcimento dei danni ambientali provocati e
il ripristino delle aree allo stato quo ante. Chiederemo al presidente Renzi
una convocazione del Consiglio Ministri per affrontare la gravità sei processi
avviati dall'Eni e all'Eni di fermarsi, per ripensare alle proprie strategie
sul sud, che può essere una grande risorsa per il Paese e per il gruppo
industriale. Sindacati regionali e governo saranno presenti domani a Gela alla
manifestazione congiunta di consiglio di fabbrica, lavoratori, consiglio
comunale e sindacati di categoria. E' necessario rafforzare la mobilitazione di
tutte le istituzioni e componenti sociali, per impedire un'azione devastante
per l'economia e l'occupazione siciliana.

Il presidente della Regione siciliana
Rosario Crocetta

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