Iran: Allarme per l’esecuzione imminente del detenuto politico Gholamreza Khossravi

La Resistenza Iraniana lancia l'allarme per l'imminente esecuzione del prigioniero politico e operaio Gholamreza Khossravi Savadjani, trasferito mercoledì mattina, 28 Maggio, dalla sezione 350 della prigione di Evin a quella per l'esecuzione delle condanne a morte nella stessa prigione e chiede alla comunità internazionale, in particolare all'Unione Europea, al Governo degli Stati Uniti, al Segretario Generale dell'ONU, all'Alto Commissariato per iDiritti Umani, agli inviati dell'ONU competenti e a tutte le organizzazioni ed associazioni che difendono i diritti umani e la libertà di espressione, di intraprendere azioni immediate ed efficaci per impedire la criminale esecuzione di questo prigioniero politico.

Gholamreza Khossravi, 49 anni, originario della città di Abadan, padre di un bambino, di professione saldatore, è stato condannato a morte con l'accusa creata dai mullah di “moharebeh” (inimicizia verso Dio) il 21 Aprile 2012. E' uno dei prigionieri politici che negli anni '80 è stato in carcere per cinque anni nella prigione di Kazeroun, all'età di 16 anni, per il suo sostegno all'Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (PMOI/MEK). E' stato arrestato di nuovo nel 2007 e senza aver avuto il minimo giusto processo, è stato condannato a sei anni di prigione. Il sistema giudiziario dei mullah, al culmine delle proteste popolari in Iran e quando gli rimanevano da scontare solo due anni della sua condanna, lo ha riportato in tribunale un'altra volta e lo ha condannato a morte per il suo sostegno economico al PMOI accusandolo di moharebeh. Il regime teocratico lo ha molte volte torturato per estorcergli delle false confessioni in TV. E' rimasto in prigione per otto anni, passando più di 40 mesi in isolamento e in condizioni difficilissime.

Durante il selvaggio attacco del 17 Aprile alla sezione 350 della prigione di Evin, Gholamreza Khossravi è stato gravemente picchiato e ferito è stato portato in isolamento nella sezione 240 con il corpo ricoperto di sangue e completamente tumefatto, con la testa e il volto feriti e sanguinanti e l'orecchio destro lacerato. Secondo un testimone oculare, gli aguzzini hanno infierito su di lui picchiandolo con particolare brutalità durante l'attacco.

Nonostante le sue gravissime condizioni, ha iniziato uno sciopero della fame insieme agli altri prigionieri trasferiti in isolamento. Lo sciopero della fame è continuato fino a che non sono stati riportati alla sezione 350 dopo 23 giorni. Gli aguzzini di Evin hanno negato a Gholamreza Khossravi le minime cure mediche, nonostante le sue molte infermità, le gravi ferite subite e le sue terribili condizioni. Uno dei capi degli aguzzini del Ministero dell'Intelligence, che usa lo pseudonimo di Alavi, aveva minacciato Khossravi dicendogli che presto sarebbe stata eseguita la sua condanna a morte. Aveva anche minacciato i parenti di questo detenuto politico dicendo loro che se avessero incontrato delegazioni straniere, sarebbero stati arrestati e avrebbero subito condanne pesanti.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

28 Maggio 2014

Mahmoud Hakamian

Cell: 3776850726

@HakamianMahmoud

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